La violetta africana è una di quelle piante da casa davvero carine, colorate e simpatica, ma ovviamente necessitano di un certo tipo di cure. Quindi se avete il pollice verde sapete già cosa fare altrimenti potete seguire i consigli che sono riportati di seguito. Iniziamo col dire che essendo piante di sottobosco, le violette non necessitano di troppa luce e non gradiscono essere esposte alla luce solare diretta, anzi si trovano molto bene anche con delle luci artificiali. Bisogna fare inoltre molta attenzione alle correnti d’aria visto che queste piantine non ne possono proprio sopportare. Un po’ di giardinaggio in casa!
La violetta africana fiorisce durante tutto l’arco dell’anno se la temperatura si mantiene costante tra i 18° e i 25°. Una raccomandazione: durante l’inverno cercate di non far scendere la temperatura sotto i 15°.
L’annaffiatura della violetta deve essere seguita in questo modo: durante la primavera e l’estate le piante necessitano costantemente di acqua mentre durante l’autunno inverno bisogna aspettare che il terriccio si sia completamente asciugato e sarebbe opportuno diradare le foglie. Inoltre l’acqua non dovrebbe essere calcarea e a temperatura ambiente e andrebbe versata in un recipiente o in un sottovaso in modo da dare tempo alla violetta di assorbirla. Non si devono bagnare le foglie perché altrimenti possono andare facilmente incontro a processi di formazione di muffa.
La violetta africana, tuttavia, gradisce un ambiente umido per cui potrebbe essere d’aiuto fare uso dell’idrocoltura in modo che sia sempre presente un filo d’acqua che, evaporando, garantisce un ambiente costantemente umido.
In caso decideste di rinvasare la violetta africana perché le loro radici hanno terminato lo spazio a disposizione, ricordatevi di farlo in primavera e in utilizzate vasi non superiori a 20 cm di diametro uniti in un terriccio a base di torba; è infatti importante che il terreno mantenga un pH leggermente acido.
Infine la potatura, un’operazione che va effettuata con un attrezzo disinfettato ogni qualvolta le foglie si seccano, per evitare che diventino un ricettacolo di malattie.