Gli spaghetti di soia sono un piatto tipico della tradizione thailandese e giapponese, meno usati nella cucina cinese dove in genere si preferiscono gli spaghetti di riso. All’aspetto appaiono di un bianco traslucido, gommosi e finissimi.
In Italia sono poco conosciuti e difficilmente reperibili. E’ un vero un peccato perché sono estremamente leggeri e versatili e si prestano alla preparazione di innumerevoli ricette.
Spaghetti di soia: come sono fatti
La caratteristica più pregnante degli spaghetti di soia è la loro consistenza: elastica e gommosa, che li rende assolutamente diversi da qualsiasi altro formato di pasta. Come sono fatti gli spaghetti di soia? Semplice. Con amido di soia, cioè selezionando la parte della soia più ricca di carboidrati e scartando la maggior parte della parte proteica e lipidica.
Calorie degli spaghetti di soia
Esiste la convinzione, errata, ma assai diffusa che gli spaghetti di soia siano un prodotto dietetico. In realtà gli spaghetti di soia hanno le stesse calorie (350 kcal/hg) e circa gli stessi valori nutrizionali di ogni altro tipo di pasta.
Spaghetti di soia: come si cucinano
Gli spaghetti di soia sono molto sottili, fragili ed elastici. Si presentano in matassine arrotolate che è molto difficile districare quindi la cosa migliore è getterle in acqua intere. Di acqua durante la cottura ne assorbono parecchia quindi vi suggeriamo di abbondare nella quantità anche se cuociono in pochi minuti (2 o 3 al massimo). C’è chi suggerisce di far bollire l’acqua, spegnere la fiamma e immergere gli spaghetti un paio di minuti, dopo di che trasferirli in padella per farli insaporire con il condimento. Nella cucina giapponese gli spaghetti di soia costituiscono uno degli ingredienti base delle insalate fredde, vengono conditi poi con la salsa di arachidi o altre salse orientali. Nella cucina tailandese, invece, gli spaghetti di soia vengono usati spesso al posto del riso nei primi piatti saltati con pesce o carne e verdure.
Foto in apertura di occhipiuverdi