Il succhietto è un accessorio fondamentale per il neonato, fin dai primi mesi di vita. Molte sono le motivazioni psicologiche e fisiologiche che ne determinano l’uso da parte del piccolo. Anzitutto esso si collega ad un suo istinto naturale, riscontrabile già durante la gestazione quando il piccolo succhia il pollice nella pancia. Il succhiare soddisfa un bisogno primario, quello della nutrizione, ma permette anche al piccolo di ristabilire un contatto diretto con la mamma perché rappresenta un surrogato della suzione al seno. Ancora, esso attenua il senso di solitudine comune al lattante e al bimbo più grandicello. Infine produce un effetto notevolmente tranquillizzante e rilassante. Vediamo allora qualche utile consiglio per scegliere quello più adatto al momento dell’acquisto. Sul mercato ce ne sono davvero tanti, con caratteristiche differenti per ogni bisogno del bambino. Si può sceglierlo essenzialmente facendo attenzione ai tre elementi che lo costituiscono: il materiale, la tettarella e la mascherina.
Il materiale
silicone: i succhietti realizzati con questo materiale sono trasparenti, indeformabili, non assorbono odori e sapori e non subiscono alterazioni anche se li si sterilizza spesso. Per questo motivo sono indicati nei primi mesi di vita quando il bebè non ha ancora i dentini, che possono facilmente incidere il silicone;
caucciù: e’ più resistente alla pressione dei denti del bebè, motivo per cui è preferibile adottarli dopo i 6 mesi. Il materiale però, è più propenso ad assorbire odori e sapori. Anche le sterilizzazioni con il tempo possono rovinarlo.
La tettarella
a goccia: questo tipo rispetta le caratteristiche anatomiche della bocca del bebè e infatti ha una forma schiacciata e ovale in un formato molto piccolo e sottile, che aderisce bene al palato senza danneggiarlo;
anatomica: ha una forma schiacciata ed ellittica, ma un po’ ripiegata verso l’alto, sempre in un formato molto piccolo e sottile. Come quella a goccia, tiene conto delle caratteristiche anatomiche della bocca, senza danneggiarla;
a ciliegia: dalla forma rotonda, riproduce il capezzolo materno. E’sconsigliata da alcuni pediatri perché, essendo più voluminosa, potrebbe causare danni al palato.
La mascherina
tonda: è tipica dei ciucci a ciliegia e può essere di silicone o caucciù. Essendo entrambi materiali morbidi non crea alcun fastidio, nemmeno quando il piccolo dorme;
a farfalla: dalla forma lievemente incavata, segue l’anatomia della bocca. Solitamente è realizzata in plastica rigida ed è preferita dai bimbi più grandicelli.