La gastrite in gravidanza è un disturbo molto comune, soprattutto nell’ultimo trimestre, quando il corpo subisce i maggiori cambiamenti. Nonostante sia un problema diffuso, si tratta comunque di una condizione che può diventare molto fastidiosa e difficile da sopportare: la gastrite in gravidanza ha dei sintomi che sono molto simili a quelli della gastrite tradizionale mentre, per quanto riguarda i rimedi, è necessario consultarsi con il medico perché non tutti i farmaci sono concessi durante i nove mesi di gestazione. Per la gastrite in gravidanza, ci sono tuttavia moltissimi rimedi naturali da mettere in pratica e delle buone norme da adottare a tavola per limitare i sintomi più fastidiosi come il bruciore di stomaco e il reflusso gastrico. Vediamo quindi quando si manifesta la gastrite in gravidanza, i sintomi, i rimedi da adottare e la dieta migliore da seguire per alleviare il disturbo.
Gastrite in gravidanza: bisogna preoccuparsi?
La gastrite in gravidanza è uno dei disturbi più comuni che possono insorgere durante i nove mesi di gestazione e non deve destare particolare preoccupazione: si tratta infatti di una condizione fisiologica dovuta principalmente agli ormoni e, nell’ultimo trimestre, all’aumento di peso dell’utero che va a premere sullo stomaco provocando i classici sintomi come bruciore di stomaco, reflusso gastrico e acidità di stomaco.
Il 98% delle donne che soffrono di reflusso gastroesofageo in gravidanza guariscono in modo spontaneo subito dopo la nascita del bambino.
Come sappiamo, la gastrite è un’infiammazione della mucosa gastrica e, anche se non si tratta di un disturbo pericoloso né grave, non dev’essere sottovalutato; inoltre, può diventare molto fastidioso convivere con la gastrite in gravidanza, quindi è bene conoscere alcuni rimedi naturali e alcune buone pratiche da tenere a tavola per evitare un peggioramento dei sintomi.
Gastrite acuta in gravidanza
La gastrite acuta in gravidanza è un’infiammazione delle pareti dello stomaco che sopraggiunge in modo improvviso e che causa un forte dolore, gonfiore e bruciore.
Un attacco di gastrite acuta può portare molto disagio e solitamente viene curato con farmaci, per ridurre tempestivamente i sintomi; è più probabile che questo genere di disturbo si presenti nell’ultimo trimestre per una causa puramente meccanica e fisiologica: con l’aumento di dimensioni e di peso dell’utero che va a pressare sullo stomaco, infatti, diventa sempre più probabile dover fronteggiare la gastrite acuta in gravidanza.
Se vi trovate in questa situazione, la prima cosa da fare e consultarvi con il vostro medico o con il ginecologo, per avere dei buoni consigli su come trattare il disturbo.
Gastrite cronica in gravidanza
La gastrite cronica in gravidanza solitamente si presenta nei casi in cui si soffriva già di questo disturbo.
Anche se meno dolorosa rispetto a quella acuta, la gastrite cronica è di lunga durata e ha bisogno di continue cure per evitare che diventi pericolosa: se non curata, infatti, può portare a patologie anche molto gravi come ulcera e cancro.
Per tenere sotto controllo la gastrite cronica in gravidanza è necessario attenersi scrupolosamente a diverse regole, soprattutto per quanto riguarda l’alimentazione.
I sintomi della gastrite in gravidanza
La gastrite in gravidanza ha sintomi che somigliano molto a quelli degli altri tipi di gastrite.
Ecco quali sono quelli più comuni:
- Dolore addominale.
- Difficoltà a deglutire.
- Nausea.
- Bruciore di stomaco.
- Reflusso gastrico.
Se vi trovate a dover combattere con uno o più di questi sintomi durante i nove mesi, dovreste confrontarvi con il vostro medico o con il ginecologo perché, con la gastrite in gravidanza, non tutti i farmaci sono permessi. Nella maggior parte dei casi, comunque, sarà sufficiente tenere sotto controllo i sintomi con alcune buone pratiche, rimedi omeopatici e rimedi naturali fino al termine della gravidanza, quando è probabile che il disturbo si risolva spontaneamente.
Gastrite in gravidanza: le cause possibili
La gastrite in gravidanza dipende principalmente da due cause.
Innanzitutto, ci sono i fattori ormonali che hanno un ruolo fondamentale. Alcuni ormoni prodotti dalla placenta agiscono rilassando la muscolatura liscia: questo serve ad attenuare le contrazioni uterine ma, allo stesso tempo, la muscolatura dell’esofago e della valvola che si trova tra l’esofago e lo stomaco sono coinvolte; se tutto funziona correttamente, la valvola impedisce che il contenuto acido presente nello stomaco possa risalire verso l’esofago.
Già dai primi mesi di gravidanza, la valvola diventa meno efficace e provoca un fastidioso bruciore al livello della gola e un cattivo sapore in bocca persistente.
Il secondo fattore che può portare alla gastrite in gravidanza sopraggiunge nell’ultimo trimestre ed è dovuta essenzialmente all’aumento di dimensioni del pancione. Man mano che il bambino cresce, spinge sullo stomaco, deformandolo leggermente e rendendo ancora meno efficace la chiusura da parte della valvola tra esofago e stomaco: questo provoca fastidiosi episodi di bruciore di stomaco e acidità di stomaco, oltre al classico reflusso gastrico che caratterizza ogni tipo di gastrite, in gravidanza e non.
Gastrite in gravidanza: cosa fare? I farmaci permessi
La prima cosa da dire è che, durante i nove mesi in cui si aspetta un bambino, ogni farmaco dev’essere assunto sotto stretto controllo medico; se vi trovate a combattere con la gastrite in gravidanza, quindi, per prima cosa consultatevi con il ginecologo e attenetevi alle sue raccomandazioni.
Ci sono molti farmaci che potete utilizzare per combattere bruciore di stomaco e reflusso gastrico: i più comuni sono gli antiacidi a base di alluminio, calcio, magnesio e alginati, che potete acquistare in farmacia senza obbligo di ricetta; visto che possono interferire con l’assorbimento di altri farmaci, l’unica accortezza è di assumere gli antiacidi a distanza di almeno due ore da qualsiasi altro integratore stiate assumendo.
Altre sostanze, in particolare la ranitidina e l’omeprazolo, sono più potenti e, per quanto considerati sicuri, assumeteli solo dopo consiglio del medico.
Infine, se il vostro medico o ginecologo stabilisce che la gastrite in gravidanza è causata dal batterio Helicobacter Pylori o da altri batteri, probabilmente vi prescriverà anche un antibiotico; alle gestanti viene solitamente consigliato l’antibiotico a base di Amoxicillina.
Gastrite in gravidanza: rimedi naturali
Per la gastrite in gravidanza i rimedi naturali che potete mettere in atto sono diversi e alcuni di questi davvero molto semplici da sperimentare. Eccone alcuni:
- Niente alcool né fumo: questa è un’indicazione a cui probabilmente vi atterrete già in gravidanza, ma è bene ricordare che alcolici e fumo possono aggravare i sintomi della gastrite come bruciore di stomaco e reflusso gastrico.
- Pasti leggeri e frequenti: mangiate almeno 5 volte l giorno evitando pasto pesanti perché potreste appesantire lo stomaco e rallentare la digestione.
- Abiti comodi: preferite vestiti ampi e non stretti sulla pancia e sullo stomaco, in modo da evitare un peggioramento della sintomatologia tipica della gastrite in gravidanza.
- Cena presto: cercate di consumare l’ultimo pasto della giornata almeno 3 ore prima di andare a letto e, dopo pranzo, non distendetevi subito.
- Dormite rialzati: un metodo molto efficace per evitare il reflusso gastrico in gravidanza è dormire con la testa e il tronco sollevati rispetto al resto del corpo, utilizzando almeno due cuscini.
Gastrite in gravidanza: cosa mangiare
Come sappiamo, se si soffre di gastrite, è importante stare attenti alla propria alimentazione. Visto che la gastrite in gravidanza, proprio come gli altri tipi di questo disturbo, è un’infiammazione della mucosa dello stomaco, una dieta mirata può aiutare ad alleviare i sintomi e a stare meglio quando bruciore di stomaco e reflusso gastrico diventano particolarmente fastidiosi. Ecco qualche consiglio generale per una dieta contro la gastrite efficace nel combattere la sintomatologia tipica.
- Evitare cotture elaborate e pesanti come fritture e intingoli, a vantaggio di piatti più leggeri.
- Evitare frutta e verdura particolarmente acida come agrumi, kiwi, ananas e pomodori.
- Evitare caffè, tè, cioccolato, spezie piccanti e bevande gassate perché possono irritare ulteriormente la mucosa gastrica.
- Consumare frequentemente tisane che aiutano a rilassare la muscolatura dello stomaco e proteggono la mucosa; consigliate in particolare malva, liquirizia, aloe e camomilla.
- Consumare frequentemente il finocchio: si tratta di un ortaggio particolarmente utile per alleviare i sintomi come acidità di stomaco e reflusso gastrico e potete assumerlo al vapore, lessato, crudo oppure sotto forma di tisana.
- Consumare dello zenzero, una radice che ha effetti positivi contro la nausea e contro l’acidità di stomaco; potete usarlo per degli infusi oppure masticarlo a crudo.
- Consumare dei centrifugati di verdure, in particolare spinaci e carote, oppure il succo di una patata centrifugata prima dei pasti.
Testi a cura di: Irene Bicchielli