Mostri, personaggi spaventosi, lupi cattivi o “uomini neri”: sono questi i protagonisti degli incubi notturni dei bambini, che rischiano di non dormire sonni troppo tranquilli per colpa di questi ospiti sgraditi. Niente paura e niente allarmismi, anche se si tratta di presenze poco rassicuranti che rischiano di rendere meno “d’oro” le nanne dei più piccoli, gli incubi sono un’eventualità frequente anche durante la prima infanzia. Ecco le possibili cause e alcuni consigli per i genitori su cosa fare in caso di incubi.
Niente di strano, anzi
Gli incubi non sono solo roba da grandi. Anche il sonno dei più piccolo, perfino quando è ancora nel pancione, durante la gravidanza, rischia di essere rovinato da incursione impreviste di mostri e simili, ma niente paura. È tutto normale, anzi, salutare. Infatti, gli incubi, come i ben più graditi sogni , sono fantasie notturne che cominciano a prendere forma intorno ai due anni di età e si presentano con maggiore frequenza fino ai cinque anni di età. Meglio mettere in conto, insomma, gli incubi notturni infantili come una obbligatoria nella crescita del bimbo, una fase fondamentale del suo sviluppo emotivo, che lo aiuta a conoscere e riconoscere le sue sensazioni.
Le cause, i come, i perché?
In realtà, non trattandosi di nulla di strano, nella maggior parte dei casi non è necessario ricercare i colpevoli, le cause degli incubi. Meglio, però, per i genitori più apprensivi, conoscerne le caratteristiche, delinearne meglio i contorni.
Gli incubi caratterizzano soprattutto l’ultima parte del riposo dei più piccoli. Proprio per questa collocazione temporale, i bimbi molto spesso si svegliano la mattina presto terrorizzati da un brutto sogno e con un ricordo preciso di quello che hanno vissuto durante il sonno.
Normali, ma non per sempre. Se gli incubi compaiono nella prima infanzia, intorno ai due anni, tendono a ripresentarsi con minore frequenza con il passare del tempo, fino a diventare sempre più rari dopo i cinque anni di età.
In alcuni casi, è necessaria una dose di attenzione in più. Quando gli incubi disturbano un po’ troppo spesso il suo riposo, è possibile che siano legati alla realtà diurna del piccolo: stress, problemi o tensioni in famiglia, preoccupazioni e disagi rientrano tra le possibili cause scatenanti.
Cosa fare?
Per aiutare i bambini a riprendere sonno dopo l’incubo può essere utile passare qualche minuto con loro nella cameretta stringendoli a sé. Il contatto fisico è importante più di mille parole in questi casi e aiuta il bambino a sentirsi protetto e distaccarsi da quella ‘realtà’ che ha appena vissuto. Per accompagnare il sonno ci si può aiutare anche utilizzando una luce bassa per rischiarare l’ambiente. Anche in questo modo il bambino percepirà di essere al sicuro nella sua camera e abbandonerà le fantasie legate al buio. Quando il bambino è sufficientemente calmo si può spiegargli che si è trattato appunto solo di un sogno, e quindi di qualcosa che non esiste nella realtà, ma solo come brutto pensiero. E’ fondamentale ascoltare il bambino e farsi raccontare il sogno appena fatto; in questo modo, attraverso il suo racconto, il piccolo scaricherà anche parte delle sue paure.
Se gli incubi si presentano un po’ troppo spesso, il rischio è che il bambino abbia paura ad andare a dormire, soprattutto in camera sua, senza mamma e papà. Il consiglio, però, non cedere alle sue richieste di dormire nel lettone, per evitare di dargli brutte abitudini, ma aiutarlo in modo costruttivo, accompagnandolo a letto. Prima di lasciarlo a letto da solo, si può aiutarlo a superare il momento di difficoltà vissuto, estraniandolo dalla realtà del sogno e proponendo un altro argomento, cantando una filastrocca o leggendogli una favola.