Lasciar piangere i neonati è sbagliato: fa male e non ha alcun valore educativo. Quante mamme hanno sempre adottato la tecnica di far calmare i piccoli da soli? Magari iniziano ad urlare e li lasciano lì per pochi minuti o anche più. Alcuni genitori, però, avranno anche constatato che con questa tecnica i bambini non sempre si calmano ma, talvolta, reagiscono con ancora più veemenza e aggressività. Anche nuovi studi dimostrano che lasciar piangere i neonati fa loro male, sia al corpo che alla mente. Perchè?
L’opinione degli psicologi
Lasciare i neonati piangere in attesa che si calmino da soli ha diverse conseguenze sul piano fisico ed emotivo. La tecnica di “attesa progressiva”, sviluppata dal dottor Richard Ferber (neurologo e pediatra dell’Università di Harvard), infatti, finisce col far aumentare a dismisura i livelli di stress dei più piccoli. Con il pianto, infatti, il neonato comunica con il genitore un suo bisogno: ha fame, ha sete, ha bisogno di coccole, ecc. Lasciarlo a piangere da solo significa, non soltanto, ignorare completamente una sua necessità, ma anche innalzare a dismisura i suoi livelli di stress. Proprio questo potrebbe causare, alla lunga, alcuni danni al sistema nervoso centrale. A risentirne, quindi, possono essere anche la crescita e la capacità di apprendimento. Secondo Karl Heinrich Brisch, primario di medicina psicosomatica presso l’ospedale pediatrico dell’Università di Monaco, i neonati, quando vengono lasciati a piangere dai genitori, “apprendono molto presto ad attivare nel cervello un piano di emergenza, molto simile al riflesso di tanatosi osservato negli animali quando sono in pericolo di vita, che consiste nel simulare la morte”. Si tratta, insomma, di una risposta importante del sistema nervoso, che deve abituarsi a gestire forti livelli di stress. Inoltre, la tecnica di lasciar piangere i bambini non ha alcun valore pedagogico perchè i neonati non capiscono assolutamente perchè vengono ignorati.
Le conseguenze da adulti
Il mancato intervento dei genitori significa: “Puoi piangere quanto vuoi, nessuno verrà ad aiutarti”. Questo si traduce, da adulti, in problemi affettivi, problemi d’insonnia, ansia, dipendenze e sintomi depressivi.
Come comportarsi
I genitori non devono essere insensibili alle richieste dei neonati. Alcuni scienziati dell’Università di Notre-Dame, negli Stati Uniti, infatti, hanno dimostrato che i soggetti che sono stati più accuditi e coccolati durante i primi mesi di vita, sono stati adulti più produttivi e con una vita affettiva più appagante. Insomma, il pianto dei neonati non deve essere mai ignorato.