Le mamme migliori? Quelle francesi, almeno secondo quanto pensa la scrittrice americana Pamela Druckerman. Nel suo saggio Bringing Up Bébé, leggiamo che i bambini francesi sono tra i più educati d’Europa: anche in pubblico si sanno comportare e non fanno capricci, rispettano gli orari imposti per il sonno, non dormono nel lettone e sono educati come piccoli adulti a tavola.
E il merito ovviamente è soprattutto delle mamme, belle, chic e glaciali quando serve. Sembra proprio il ritratto di Carla Bruni che però, ci dispiace per le super-mamme francesi, è italiana. Ma anche Laetitia Casta rientra perfettamente in questa descrizione. Ma tranquille: se voi impazzite tra lavoro e casa e famiglia non siete certamente le uniche. Molte donne meno perfette hanno reagito.
Pronta è stata la replica delle altre mamme d’Europa, soprattutto delle inglesi, più spesso citate nel saggio come termine di paragone.
Nel saggio si racconta in realtà la storia di una mamma americana che, dopo una lunga permanenza a Parigi insieme ai figli e al marito, resta affascinata dai modelli di mamme francesi e imposta così anche il suo comportamento con la prole. I risultati sono sorprendenti tanto che anche la cinese Amy Chua, mamma tigre per eccellenza, ne approva il cambiamento. Il paragone è soprattutto con i modelli statunitensi e indirettamente anche inglesi: di fronte a dei capricci la mamme francesi chiudono con un ferreo e deciso «ça suffit!» (basta!), mentre quelle anglosassoni cedono ai ricatti in maniera diseducativa.
Più corretta anche l’alimentazione dei bambini, che fanno pasti completi e salutari e non vivono di junk food.
Inevitabile che l’orgoglio anglosassone (e non solo) si sentisse colpito: sul Telegraph l’ editorialista Jemima Lewis è sbottata: «Buon Dio, c’ è nulla che le francesi non facciano meglio di noi?». Il riferimento era ad una precedente provocazione contenuta nel bestseller di Mireille Guiliano. La giornalista ribatte: «il peggior difetto delle mamme inglesi è che non hanno idea di quanto siano fortunate», la fortuna sarebbe proprio quella di non dover cedere agli stereotipi della donna perfetta. Chi ha detto che dopo il parto una donna debba subito rientrare nella taglia 42?
Certamente sarebbe da valutare se solo le mamme da copertina francesi sono così perfette o se anche le “comuni mortali” rispecchiano questi canoni.
E le mamme italiane? Non ci togliamo di dosso lo stereotipo della mamma chioccia, fin troppo presente nella vita dei figli. Certamente le cose sono cambiate rispetto a qualche generazione fa ma quello degli italiani, almeno agli occhi degli stranieri, resta ancora un popolo di bamboccioni.