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Marcia contro l’aborto a Roma: Alemanno in prima fila, è polemica

Alemanno

A Roma ieri si è svolta la Marcia nazionale per la vita 2012, in piazza sono scesi in tanti per dire no all‘aborto e per ‘difendere la vita‘. Tra i partecipanti anche il sindaco della capitale Gianni Alemanno, è subito polemica per la sua partecipazione. La manifestazione è partita ieri mattina dai Fori Imperiali per raggiungere Castel Sant’Angelo, il sindaco di Roma si è presentato con la fascia tricolore ufficiale e si è unito ad un gruppo di giovani manifestanti cantando a gran voce contro l’aborto.

Almeno una volta al mese tocca tornare sull’argomento, andrà a finire che l’Italia farà un passo indietro e che questo diritto all’aborto, risultato di grandi lotte per i diritti delle donne e non solo, fatte anni addietro, ci verrà prima o poi tolto! So di dire parole forti, ma è assurdo che in un paese civilizzato ci sia bisogno di sottolineare ogni volta l’importanza dell’avere la possibilità di scegliere: scegliere di abortire e anche di non farlo mai.

I punti su cui discutere sono diversi e tutti molto delicati. In primo luogo è giusto che un’istituzione conservatrice come la Chiesa faccia una marcia per un valore in cui crede, per i cattolici abortire è un omicidio, da sempre, e continuerà ad esserlo. Un’altra cosa però è la partecipazione da parte di personaggi che rappresentano le istituzioni. In Italia la legge 194 è stata approvata, esiste e molti italiani credono in quelle righe che tutelano il diritto di scegliere se portare avanti o no una gravidanza.

I cattolici definiscono l’aborto ‘un vero omicidio di Stato’, per molti non cattolici il fatto di non avere la possibilità di scegliere di abortire è privare alle persone di esercitare i loro diritti.

I cartelli mostrati durante la marcia da un gruppo di giovani sacerdoti dell’Istituto del Verbo Encarnado enunciavano frasi del tipo: ‘Più nascite meno aborti’, ‘L’aborto è violenza, è omicidio’, ‘Basta genocidi silenziosi’, ‘Non uccidiamo il futuro’, ‘194: già 5 milioni di morti’.

Nel corteo moltissime persone provenienti da tutta Italia ma non solo, tra famiglie, giovani e anziani.

‘Una nazione che uccide i propri figli è una nazione senza futuro – ha affermato un manifestante – L’Italia si deve svegliare perchè la legge 194 non è altro che uno sterminio di Stato. È ora di dire basta all’aborto’.

C’è chi condivide questi valori e chi no, certo è che dopo la partecipazione del sindaco alla marcia, le polemiche sono state davvero tante.

Negli ultimi anni i medici abortisti vengono sempre più messi da parte, abortire è sempre più difficile e si dice addirittura che la legge 194 rischi di ‘fallire’ a causa della sempre maggior assenza di medici abortisti. Il diritto all’aborto in Italia, al contrario di quello che succede nella maggior parte dei paesi civilizzati, rischia di scomparire.

Cosa ne pensate della partecipazione del rappresentante dei cittadini italiani a Roma alla marcia contro l’aborto?

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Francesca Rendano

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