Parto pretermine

È un’eventualità che si verifica nel 6-10% dei casi, il parto pretermine può essere spontaneo o indotto, per qualsiasi ragione, dai medici prima della data prevista per la nascita del piccolo. Ecco di cosa si tratta, le cause possibili e i rischi da tenere in considerazione.

Una nascita prima del previsto

È proprio così, banalmente si parla di parto pretermine quando la nascita del piccolo avviene prima della data stabilita. Se il periodo concezionale è lungo 38 settimane, quello gestazionale vero e proprio, che viene calcolato a partire dal primo giorno dell’ultima mestruazione, dura 280 giorni, 40 settimane.

Nel caso in cui, la gestante partorisce prima dei 259 giorni, prima delle 37 settimane, si verifica il parto pretermine. Nell’80% dei casi, il parto pretermine è di tipo spontaneo, mentre la percentuale restante è rappresentata da quelli indotti dai medici.

Le cause possibili

Numerose, molteplici e diverse tra loro, ecco le principali cause che possono anticipare la data del parto.

Se è colpa dell’utero. Il responsabile potrebbe essere l’utero o, meglio, da anomalie che lo riguardano direttamente o indirettamente, come i fibromi uterini, la placenta previa o l’incontinenza della cervice uterina. Da non dimenticare, inoltre, che in presenza di gravidanze multiple aumentano le probabilità di partorire prima del termine fissato.

Quando ci sono altre malattie. In presenza di malattie croniche a carico della gestante, come il diabete o l’ipertensione, sale il rischio di parto pretermine. Tutta colpa della maggiore debolezza generale dell’organismo e, in particolare, del sistema immunitario.

Può essere questione di età. Da alcuni studi epidemiologici è emerso che tra i fattori di rischio da non sottovalutare c’è l’età. Le giovanissime, che non hanno ancora compiuto i vent’anni, e quelle meno giovani, di età superiore ai 38 anni hanno maggiore probabilità di partorire prima del termine.

Tutti i rischi

Se il parto pretermine non comporta particolari rischi per la mamma, per il piccolo, invece, esistono alcuni pericoli da tenere in considerazione.

Potrebbe verificarsi distress respiratorio, perché i polmoni del piccolo non si sono sviluppati completamente e quindi la respirazione risulta più difficoltosa.

Complice il non completo sviluppo dei vasi circolatori del piccolo, che sono particolarmente fragili, il bimbo nato prematuramente potrebbe avere disturbi circolatori.

Frequenti i problemi di termoregolazione: il bimbo non è ancora in grado di regolare la propria temperatura corporea autonomamente e, di conseguenza, tende a raffreddarsi velocemente.

Anche il suo sistema immunitario potrebbe non essere pronto al lieto evento anticipato. Non essendo ancora completamente operativo, potrebbe esporre il piccolo agli attacchi degli agenti esterni.

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Camilla Buffoli

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