Avete mai proposto ai bambini le poesie sulla scuola? I componimenti in rima, così come le filastrocche, sono particolarmente amati dai bambini, perché in questo modo imparano nuovi termini giocando. Le poesie e le frasi da recitare, però, sono adatte anche ai bimbi più grandi, come quelli della scuola elementare, della media e della scuola superiore. Proponete, quindi, ai bambini questi divertenti componimenti, anche per invogliarli a frequentare la scuola se non ne hanno troppa voglia!
Primo giorno di scuola, autore sconosciuto
Questa mattina sono contento,
il babbo mi parla ma non lo sento,
la mamma mi dice che resterà sola,
non posso farci niente,
devo andare a scuola.
Non vedo l’ora di arrivare,
sono già grande, devo imparare,
con il grembiule e lo zainetto
cammino alla mamma stretto stretto.
Ho tante cose da raccontare,
qualcuno mi starà ad ascoltare?
Quanti bambini, non sono da solo,
ma ad un tratto spiccherei un volo.
Che mi succede? Sogno o son desto?
portami a casa mamma, fai presto!
Ma poi qualcuno mi fa una carezza,
mi chiede il nome, ma con tenerezza,
tutti i bambini le stanno intorno
e insieme facciamo un girotondo.
Poi la sera nel mio lettino
penso al compagno che mi è stato vicino,
alla maestra, alle sue mani……
….non vedo l’ora che venga domani!!
La casa di tutti di Renzo Pezzani
La scuola è la grande casa di tutti
La mamma, il babbo, i nonni stessi,
bambini che erano, sono stati a scuola,
Si sono seduti sui banchi, hanno scritto
col gesso sulla lavagna, hanno recitato
in piedi la lezione.
Ebbero un libro di lettura, il quaderno, la penna.
Essi ricordano la loro maestra come si ricorda
la mamma.
Tutto ciò che è buono si fa amare.
Tutto nella scuola è buono.
Si torna a scuola
Marco è contento. Oggi è tornato a
scuola. Frequenta la seconda classe.
Anche i suoi piccoli amici sono allegri
come passerotti. Hanno i grembiulini
nuovi, il fiocco azzurro e la cartella colorata.
La scuola di Marco è un piccolo
ma grazioso edificio ad un solo piano.
Le fanno corona numerosi alberi che
circondano il prato ed il cortile.
I fanciulli si assiepano davanti al
cancello d’entrata: che cicaleccio!
Sembrano tanti passerotti! Tra pochi
minuti saranno là nei loro banchi,
contenti di riprendere il lavoro.
La cattedra
La signorina chiama il piccolo Andrea
alla cattedra vicino a sé.
La cattedra è il
posto della maestra.
Ma ella sta poco seduta.
Cammina fra i banchi e per ogni
bambino ha un sorriso e una carezza.
ll libro nuovo
Il sillabario era grazioso,
ma qualche tolta… oh! ben noioso!
Sillabario, si sa,
lì si comincia dall’ a!…
Ma questo, che belle figure!
e che lunghe, che lunghe letture!
racconti, novelle, poesiole,
ma certo le più belle sono le fole.
I compagni di Giuseppe Giusti
Ama i tuoi compagni, amali come ami te stesso.
Se ne vedi qualcuno o poco attento allo studio, o
poco disposto ad intendere, compatiscilo, aiutalo
se puoi; e sii sempre più grato alla natura, che ti
ha donato l’ingegno e la buona volontà. Guardati
dal godere dei castighi, guardati dal far osservare
ai superiori le mancanze degli altri. Tutti si sbaglia,
tutti possiamo trovarci nel caso di meritare un castigo.
Ricordati che gioire del male dei nostri
simili è crudeltà, accusarne i difetti è malignità,
riportare i fatti o i discorsi dell’amico per nuocergli
è perfidia.
Se cercate altri componimenti sulla scuola proponete ai più piccoli anche quelli sull’amicizia oppure recitate insieme a loro quelli per la maestra o la vita in genere anche di Gianni Rodari.