Pressione alta in gravidanza: sintomi, cause e cosa fare? La pressione alta in gravidanza è un disturbo che non deve essere trascurato, in quanto può provocare conseguenze serie alla mamma e al feto. Ma quali sono i sintomi e i rimedi in questi casi?
I sintomi
I sintomi della pressione alta in gravidanza (che può sfociare in gestosi e preeclampsia) possono essere: capogiri, mal di testa, vista sfocata, improvviso e consistente aumento di peso, particolare irritabilità e senso di pesantezza allo stomaco, ritenzione idrica eccessiva e gonfiore alle gambe, alle braccia e al viso. La pressione alta, comunque, si accerta con le opportune strumentazioni mediche. In genere, in gravidanza, si parla di pressione alta quando quella sistolica raggiunge o supera i 140 mmHg e quella diastolica i 90 mmHg. Ma, cosa fare in questi casi per evitare complicazioni alla mamma e al feto?
Le cause
In genere la pressione arteriosa in gravidanza tende a calare spontaneamente nei primi mesi. In alcuni casi, però, ciò non avviene e, anzi, si verifica un aumento dei valori. Ancora non sono del tutto chiare le cause dell’ipertensione in gravidanza. Un ruolo incisivo, però, ha sicuramente la dieta.
I rimedi
Se si soffre di pressione alta in gravidanza occorre tenere costantemente sotto controllo i valori, inoltre è bene assumere farmaci solo se consigliati dal medico. Comunque, anche una moderata attività fisica e una dieta iposodica varia ed equilibrata possono contribuire ad alleviare o risolvere il disturbo. In questo senso va anzitutto ridotto il consumo di sale e di tutti gli alimenti che ne contengono in grandi quantità (come le acciughe sottosale, le olive in salamoia, i capperi ecc…). Inoltre, sarebbe bene preferire un’acqua a basso contenuto di sodio. Andrebbero, poi, evitati anche i formaggi ed i salumi, specie quelli stagionati, più ricchi di sale, ma anche gli snack salati (come patatine o popcorn). Attenzione anche ad alcuni condimenti come il dado per il brodo e le salse (ketchup, senape e maionese). Infine, andrebbe aumentato il consumo di pesce (almeno 3-4 volte alla settimana perché ricco di acidi grassi omega 3 che aiutano il cuore e la circolazione) e di frutta e verdura (soprattutto ortaggi).