Quando si parla di letture per i piccoli generalmente si pensa al periodo scolare o comunque non a quello della prima infanzia. In realtà è assolutamente utile per i genitori sapere che la lettura (ovviamente fatta dai genitori stessi, perché il piccolo non né è ancora capace) rappresenta un valido strumento per l’accrescimento cognitivo dei piccoli fin dai primi mesi di vita. L’idea di fondo, sostenuta da numerosi studi al riguardo, è proprio questa e cioè che la lettura ad alta voce è in grado di trasmettere al bambino modelli di comunicazione e affettivi che influiscono positivamente sul suo sviluppo cognitivo e psichico.
Un’esperienza precoce di lettura ad alta voce, infatti, influisce in modo determinante sull’acquisizione del linguaggio e sulla ricchezza del vocabolario del bimbo favorendo, al momento dell’ingresso a scuola, la sua capacità di comprensione del testo scritto. A ciò, va aggiunto il profondo piacere sensoriale ed emotivo che il bambino trae dall’ascolto di mamma e papà che accanto a lui gli raccontano una storia.
La scelta dei testi
Nelle prime settimane di vita: il neonato è fortemente attratto dalle ninna nanne che, cantate o recitate prima della nanna, diventano una sorta di rito che accompagna il piccino nel mondo dei sogni.
Intorno ai 2 mesi: per sviluppare le capacità visive del bambino, può essere utile a quest’età mostrargli dei disegni o delle fotografie di grosso formato.
Verso i 6 mesi: attratto dagli oggetti, un bimbo di 6 mesi posto di fronte a un libro cercherà di afferrarlo e ‘mangiarlo’. Per questo è bene che i testi in questa fase siano resistenti, atossici, con pagine spesse e colori vivaci. Le figure rappresentano una fonte di attrazione e dovranno essere facilmente riconoscibili (quindi non stilizzate) e dalle fatture familiari. Sono consigliati libri non troppo grandi, di cartone spesso.
A 9 mesi: il bambino sarà perfettamente in grado di passare il libro da una mano all’altra, indicherà le pagine con una o più dita e, se lo ha visto fare ai genitori, proverà a girare le pagine.
A 12 mesi: un bimbo di un anno tiene i libri in mano, gira le pagine, li passa ai genitori. I testi potranno avere un formato più grosso, dovranno essere atossici, maneggevoli e piuttosto resistenti. Il bambino riconosce le figure se queste rappresentano cose che già conosce. Perfette, quindi, quelle che rappresentano azioni quotidiane (mangiare, dormire, giocare) e gli animali. Intorno ai 15 mesi: il bambino riconosce le figure anche quando queste sono capovolte. Inoltre, è attirato da frasi breve e incisive che possano essere facilmente imparate e anticipate.
A 18 mesi: il meccanismo di apprendimento è messo in moto. Il piccino ricorda ciò che gli è stato letto e anticipa le frasi. Gli piacciono libri che parlano di animali (da leggere imitando i versi che questi emettono), di bambini e di azioni di tutti i giorni.
A 24 mesi: il libro è per un bambino di 2 anni un oggetto familiare che il piccino trascina per casa e che utilizza durante i suoi giochi. Inoltre, è per lui un mezzo di stimolazione della memoria (ricorda le frasi e corregge il lettore nel caso in cui questi si allontani da ciò che effettivamente c’è scritto sul testo) e della fantasia (con in mano il libro inventa a suo piacimento storie e avventure).
A 30 mesi: ‘sa leggere’ libri che gli sono stati letti più volte. È attratto da storie che raccontano momenti di vita quotidiana o avventure. Le favole classiche sono le migliori a quest’età.