Il ricovero per il parto ha rappresentato per le generazioni passate una sorta di rito che permetteva a parenti e amici della neomamma di fare visita al neonato in ospedale. Il ricovero durava infatti mediamente 4 giorni, salvo complicazioni. La situazione è molto cambiata e la tendenza negli ospedali è quella dei ricoveri flash.
Non è una situazione che riguarda solo l’Italia: in Inghilterra il parto nel 20% dei casi è in day hospital e in 24 ore le puerpere vengono dimesse. In Italia la media attuale è di due notti. Il motivo risiede in primis nella carenza di posti letto disponibili nel reparto maternità e della scarsezza di risorse per mantenere i pazienti più a lungo. Concorrono a questo tipo di ricoveri anche l’avanzamento tecnologico. Sull’argomento le donne si dividono: c’è chi è a favore del ricovero per il parto spingi e fuggi e chi invece si godrebbe volentieri un po’ più di coccole e relax. Ma quanto deve durare realmente il ricovero? Dipende anche ovviamente dal tipo di parto, naturale o cesareo. Vediamo caso per caso.
Travaglio: quando inizia
Partiamo dall’inizio. Avete preparato la valigetta per il ricovero pre-parto. Come capire quando è il momento di andare? Il ricovero coincide con l’inizio del travaglio: per identificare questo momento, oltre ai sintomi che la partoriente avverte, occorre una visita ostetrica di conferma. In particolare la diagnosi dovrà confermare: la dilatazione del collo dell’utero e la frequenza delle contrazioni.
Ricovero post parto naturale: durata
Dopo un parto spontaneo è importante che la donna provi subito ad alzarsi, eventualmente all’inizio con l’aiuto di un familiare o di un’infermiera. Ma ciò non significa che la degenza non sia consigliata: prima di tutto serve a riposarvi, in secondo luogo durante il ricovero il neonato viene sottoposto ai dovuti controlli, ad esempio la misurazione della temperatura corporea, della pressione sanguigna, dei battiti cardiaci etc. Anche la neomamma viene sottoposta a controlli: prelievo di sangue per l’emocromo, palpazione addominale e controllo di punti di sutura.
Ricovero post parto cesareo: durata
Dopo un parto cesareo è normale sentirsi all’inizio un po’ limitate nei movimenti. Tuttavia la neomamma dovrebbe sforzarsi di alzarsi, magari anche solo per andare in bagno, anche con l’aiuto di qualcuno. Fin da subito, anche in posizione sdraiata, è possibile allattare. Occorre qualche giorno invece per il perfetto riequilibrio delle funzioni intestinali. Può verificarsi meteorismo e quindi dolore o gonfiore in prossimità della ferita. Può anche darsi che il stravaso di sangue provochi delle ecchimosi. La medicazione dei punti si esegue solitamente dopo quattro giorni. Per questo motivo la donna dovrebbe restare in ospedale almeno 5-7 giorni a seconda dei casi. La dimissione anticipata è possibile se il recupero è stato particolarmente veloce ma in ogni caso è consigliabile concedersi il tempo necessario.