Cinquecento matrimoni fra coreane del Nord e coreani del Sud, in 5 anni solo 3 di queste unioni sono finite con un divorzio, a dispetto di qualsiasi divisione politica. Il merito è tutto di Choi Young-hee, una signora di mezza età che ha pensato bene di creare un’agenzia matrimoniale molto particolare con sede a Seul.
In cosa consiste la particolarità? In parte si chiarisce nel nome, si chiama, infatti: ‘Consulenze matrimoniali Uomo della Corea del Sud-Donna della Corea del Nord‘ e i suoi servizi sono finalizzati a soddisfare le esigenze degli uomini coreani del Sud in cerca di donne coreane tradizionali, non troppo emancipate come invece sembrano essere le coreane del Sud.
A Choi, oltre all’evidente capacità di combinare gusti e tratti della personalità dei suoi clienti, va riconosciuto il grande merito di essersi fatta interprete di un profondo disagio del suo Paese, scisso da una separazione arbitraria, che ha diviso le famiglie e lasciato in tutti un profondo senso di vuoto e frustrazione.
A determinare il successo di queste unioni contribuiscono indubbiamente la proverbiale bellezza delle coreane del Nord e la stabilità economica e l’agiatezza che sono in grado di garantire loro gli uomini del Sud.
Gli uomini del Sud, inoltre, sono ancora restii ad accettare l’emancipazione delle compaesane che nel giro di qualche decennio da donne timide e sottomesse che erano sono divenute consapevoli di se stesse e desiderose di auto realizzazione. Questa tendenza di modernismo invece non ha mai investito le ragazze del Nord, che per questo motivo vengono vissute come ‘più rassicuranti’ dagli uomini.
Choi fornisce, poi, un altro dato: la maggior parte degli uomini che si recano nella sua agenzia matrimoniale sono discendenti di famiglie del Nord, dove hanno ancora parenti che non hanno mai conosciuto e che nel desiderio di unirsi ad una rifugiata celano un desiderio di ricongiungimento affettivo con la loro famiglia d’origine. Così mentre da noi nascono le agenzie matrimoniali per i brutti, in Corea nascono le agenzie per superare le divisioni politiche.
In Corea del Sud si trovano circa duemila rifugiati del Nord, di cui poco più della metà sono donne. Arrivare a Seul e potersi affidare ai servizi di Choi offre loro la possibilità di crearsi una nuova vita, e integrarsi in Corea del Sud.