Kate come Grace. Non appena Kate Middleton ha fatto la sua prima comparsa in abito da sposa il pensiero è andato subito a Grace Kelly e all’abito raffinatissimo con cui nel 1956 sposò il principe Ranieri di Monaco. Kate come Grace, anche lei una borghese diventata principessa.
L’abito, disegnato da Sarah Burton della casa Alexander McQueeen, è in pizzo, con un velo che le copre il volto, senza arrivare a terra, molto pudico, si intravede appena qualche nudità. Solo un piccolo e discreto diadema, un Cartier del 1936, avuto ‘in prestito‘ dalla regina Elisabetta secondo una tradizione delle nozze reali, i lunghi capelli raccolti in un mezzo-chignon. Un bouquet piccolo e discreto di mughetto e orecchini con un minuscolo pendente a goccia, avuti in regalo dei genitori Michael e Carole.
Dettagli simili all’abito raffinatissimo con cui si sposò Grace Kelly. Il corpetto di Kate ha però una profonda scollatura a V su un bustier che sottolinea il seno, ampia gonna di raso bianco stretta in vita a pieghe, mentre quello dell’attrice americana che convolava col principe europeo era più castigato, chiuso fino al collo da una fila di bottoncini; lo strascico era più corto (quello di Kate è lungo due metri e 70) ma più ampio.
Era il frutto dell’immaginazione della stilista dello studio cinematografico MGM, l’americana Helen Rose.
Lo strascico e il bustino di Kate sono decorati con delicati fiori di pizzo fatti a mano secondo la tecnica Carrickmacross, nata nel 1820 in Irlanda, mentre il bouquet di fiori bianchi che include i fiori ‘sweet William‘ è un omaggio allo sposo.
Secondo fonti di palazzo Kate avrebbe scelto Alexander McQueen per ‘la bellezza delle sue confezioni‘.
Kate ha lavorato a stretto contatto con la Burton per creare un abito il cui motivo in pizzo incorpora la rosa, il cardo, il quadrifoglio e il narciso, i simboli delle quattro province del Regno britannico.
Il velo, che cade appena sotto la vita è fatto di un soffice tulle color avorio, con un bordo floreale. Il corpetto è stretto in vita e imbottito sui fianchi, secondo la tradizione sartoriale di epoca vittoriana per il confezionamento dei corsetti, un tratto tipico delle creazioni di Alexander McQueen.
L’abito si chiude da dietro con 58 bottoni di organza, mentre le applicazioni in pizzo del corpetto e della gonna sono stati fatti a mano dalla Royal School of Needlework di Hampton Court Palace da sarti che ogni mezz’ora si lavavano le mani affinché i pizzi e i fili fossero puliti e che cambiavano gli aghi ogni tre ore per tenerli appuntiti. Il pizzo è in parte inglese in parte francese e si è dovuta prestare particolare attenzione affinché i colori fossero identici.
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