Nel suggestivo borgo di Castelrotto, ai piedi dell’Alpe di Siusi, in provincia di Bolzano, si celebra domenica 16 gennaio 2011 la rievocazione storica del matrimonio contadino. Un tempo le nozze costituivano uno degli avvenimenti più importanti e gioiosi della vita della comunità e i matrimoni erano celebrati tradizionalmente d’inverno, quando i ritmi della vita dura lavorativa rallentavano un po’. Partecipare al matrimonio contadino regala un autentico tuffo nel passato coni usi e costumi locali, tradizioni e credenze ancora oggi seguite da cui poter prendere spunto.
Un tempo non erano molte le occasioni per festeggiare, da queste parti. La vita di montagna era dura, fatta di ritmi serrati, e l’estate era la stagione in cui si lavorava maggiormente. Ecco allora che uno degli avvenimenti più importanti e gioiosi nella vita di una comunità, il matrimonio, la promessa di vita nuova, veniva celebrato tradizionalmente durante l’inverno.
A Castelrotto, ai piedi dell’Alpe di Siusi (Bz) si celebra domenica 16 gennaio 2011 la rievocazione storica del matrimonio contadino tradizionale. Fino agli anni ’70 questa cerimonia speciale, fatta di rituali specifici e suggestivi, era ancora in uso sull’Altipiano e ora è riproposta come evento turistico che ricorda il tradizionale matrimonio contadino.
Assistere al rituale e ai festeggiamenti del matrimonio contadino regala un autentico tuffo nel passato degli usi e costumi locali, esaltati dalla cura riservata ad ogni minimo dettaglio. Nulla è lasciato al caso: i colpi della pistola a scoppio del cerimoniere, col suo eccentrico cappello di piume di struzzo, il dolce risuonare dei campanellini delle slitte trainate dai cavalli ad annunciare l’arrivo del corteo nuziale. E ancora i tenerissimi figliocci della sposa: le bambine in abito bianco, i maschietti con pantaloni in loden neri e le camicie di ciniglia coi i fiorellini, seguiti dalla coppia di promessi sposi, e il carosello di invitati e di marenner, gli amici, conoscenti e vicini di casa. Ciascuno abbigliato, secondo il suo rango, per l’occasione di festa, in un tripudio di colori, piume, coccarde, nastri e ricami, catene e spille.
In un trionfo di romanticismo il corteo bardato a festa non può che partire, intorno alle 14, dalla chiesetta di San Valentino, il protettore degli innamorati. Accolti dalle note della banda musicale del paese, tutti gli invitati giungono nella piazza di Castelrotto, dove si celebra la cerimonia nuziale vera e propria, con tutte le sue curiosità e peculiarità e accompagnata da canti tradizionali e musica dei tipici strumenti a fiato.
Ecco poi che i festeggiamenti si spostano nelle calde ed accoglienti stube dei ristoranti, dove si gusta un banchetto a base di specialità tipiche, che non possono mancare in un Hoazetkuchl, banchetto nuziale, che si rispetti. Canederli al grano saraceno e fegato di vitello, minestra di gulasch e pane nero di segale, composta dolce e krapfen delle feste, e questi sono solo alcuni degli antichi piatti contadini tirolesi.
A contorno della festa vera e propria, da mercoledì 13 a sabato 23 gennaio 2011 il bellissimo paesino sudtirolese ospita la manifestazione gastronomica i Banchetti nuziali di Castelrotto. I ristoranti propongono i piatti tradizionali che venivano serviti in occasione del matrimonio contadino, ispirati alla ricchezza degli ingredienti e all’auspicio di buona fortuna per sposi, amici e conoscenti.
Un occasione da non perdere per i futuri sposi che, in vista delle proprie nozze, vogliono concedersi un tuffo nel passato per scoprire tradizioni, credenze e significati lontani del matrimonio: partecipare alla rievocazione del matrimonio contadino offre senza dubbio un esperienza unica e molto romantica per chi ha deciso di promettersi amore eterno.