Vi ricordate il vecchio adagio secondo cui ‘chi bella vuole apparire qualcosa deve soffrire‘? Sì? E siete davvero convinte che valga la pena soffrire le pene dell’inferno per indossare un paio di scarpe da sposa col tacco vertiginoso che rischiano seriamente di mettere a repentaglio l’agio e la comodità nel giorno più bello della vostra vita?
Se siete fra quelle che vogliono apparire belle, ma non hanno la benché minima intenzione di sottoporsi ad una tortura volontaria, tanto meno nel giorno del sì, allora potreste optare per le comodissime sneakers da sposa.
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Bianche, alte, basse, di pelle, di tela, cotone, con zeppa o platò, insomma ce n’è davvero per tutti i gusti! Di solito vanno insieme a un paio di calzini bianchi decorati e una borsetta in pandant. Anche se optate per delle scarpette tutte bianche potreste decidere di mettere le stringhe in un altro colore, magari abbinate ai particolari del vestito oppure al raso del bouquet.
Le sneakers non sono solamente un paio di scarpe comode, perché di scarpe sposa senza tacco a garanzia della comodità ce ne sono davvero a bizzeffe, le sneakers rappresentano piuttosto uno stile, un modo di essere, una precisa cultura. La sposa che ama le sneakers non opterebbe mai per un paio di ballerine perché sono comode, ma sono anche chic e questo non può che essere in contrasto con i valori di praticità, freschezza e libertà di cui le magiche scarpette senza tempo si fanno portatrici.
Durante il ricevimento potreste persino decidere di darvi a danze scatenate con una disinvoltura che lascerà tutti allibiti. Perché se siete originali nelle scarpe non è detto che dobbiate esserlo anche nel vestito, se opterete per un tradizionale lungo il segreto dei vostri piedini rimarrà al sicuro!
Le sneakers da sposa presentano un unico svantaggio, se non siete del tutto convinte del grande passo che vi state apprestando a fare convolando a nozze, con quelle scarpette ai piedi potreste cedere alla tentazione di darvela a gambe come faceva la bella Julia Roberts nel film Se scappi ti sposo. Ma in nome della comodità qualche rischio si dovrà pur correrlo, non credete?