Il principe William e Kate vogliono una cerimonia di nozze popolare e non una parata. Per questo i due futuri sposi dettano legge su ogni aspetto del loro prossimo matrimonio, non consentendo a nessuno, politici o uomini di corte compresi, di dettare condizioni per l’organizzazione del matrimonio che si terrà il 29 aprile 2011 a Westminster. Stando a quanto riferisce il Telegraph, la coppia ha infatti ignorato il monito contro un possibile fallimento di una cerimonia fissata in primavera e non permetteranno che sia il protocollo di corte a decidere chi invitare o meno e chi celebrerà la funzione nell’Abbazia di Westminster.
Da tradizione è infatti l’Arcivescovo di Canterbury a celebrare le cerimonie più importanti nell’Abbazia di Westminster, ma in questo caso potrebbe anche essere un sacerdote più vicino al principe. Una fonte della Casa reale ha poi fatto sapere che la giovane coppia vuole anche avere l’ultima parola sugli invitati, per evitare che il loro matrimonio si trasformi in una parata dei grandi e dei potenti, mirando piuttosto ad avere una cerimonia popolare.
Secondo il Daily Mail, il Principe vuole riempire i banchi dell’Abbazia con bambini, volontari e senzatetto, così come cittadini comuni, in memoria della madre Diana. È il loro giorno, sottolinea il segretario personale del principe, Jamie Lowther-Pinkerton, e sono loro a comandare. I due sono al settimo cielo. Non ho mai visto due persone più felici – aggiunge – è fantastico lavorare in queste condizioni.
Al di là delle decisioni dei futuri sposi, le nozze di Willam e Kate costeranno ai cittadini del Regno Unito cinque miliardi di sterline. Lo denunciano gli imprenditori britannici, facendo notare come la decisione del premier di dichiarare festivo il giorno delle nozze, il 29 aprile, unita alle feste di Pasqua e al tradizionale giorno di festa di maggio, significherà che il Paese lavorerà solo tre giorni nel periodo compreso tra il 22 aprile e il 2 maggio. Saranno soprattutto le piccoli imprese a pagare il prezzo più alto, stando a quanto denuncia il Telegraph, mentre alcune aziende potranno anche decidere di rimanere chiuse per 11 giorni. Come era facile prevedere, dopo entusiasmi e prime indiscrezioni sul matrimonio reale ora iniziano anche le polemiche.