In cosa consiste la moda sostenibile e come questo approccio può essere utile e rispettoso per l’ambiente.
Il concetto di moda sostenibile e abbigliamento etico non è solamente una tendenza, ma un imperativo commerciale per l’industria.
Le persone stanno partecipando attivamente alla riduzione dell’impatto ambientale della moda. Di conseguenza, anche i marchi devono evolversi per tenere il passo con questa prospettiva. Per poterlo fare, è importante che i professionisti che cercano di entrare in questo settore migliorino la loro conoscenza della sostenibilità nella moda.
La moda sostenibile fa riferimento a capi che sono stati realizzati seguendo un determinato iter di produzione che tiene conto delle numerose questioni ambientali affrontate dall’industria della moda.
Le quattro questioni principali da considerare quando si parla di sostenibilità e moda sono le seguenti:
Come possiamo facilmente comprendere, il mondo della moda deve necessariamente adottare un approccio alla sostenibilità, proprio in virtù di queste problematiche che nascono in fase di produzione degli indumenti ed accessori nonché in fase di gestione degli stessi da parte del consumatore finale.
La parola “sostenibilità” – nel contesto della moda – si riferisce, principalmente, agli impatti ambientali della produzione (creazione, lavorazione e produzione di materie prime), all’uso, alla cura e allo smaltimento degli indumenti.
Si utilizzano diverse risorse, acqua e sostanze chimiche per creare un capo. Compriamo e indossi il capo e poi lo buttiamo via (o lo doniamo) quando non è più di nostro gradimento.
Poi, però, cosa succede? Generalmente finisce in discarica o viene incenerito.
Oggi solo il 20% di tutti gli indumenti è riciclato. Affinché l’industria della moda diventi davvero più sostenibile, i marchi devono lavorare allo sviluppo di sistemi circolari in cui i capi diventino completamente riciclabili dopo l’uso, riducendo la necessità di creare fibre vergini.
Anche se i grandi attori del settore stanno perseguendo questa strada, ci vorrà comunque del tempo per attuare un processo completo in tal senso.
Nel frattempo, si può agire dal punto di vista individuale, contenendo i nostri tassi di consumo e riducendo il volume di abbigliamento che acquistiamo e smaltiamo.
Ci sono diversi benefici e vantaggi collegati a questo approccio sostenibile che la moda dovrebbe sempre adottare:
Riduzione della produzione di rifiuti: si prevede che la produzione globale di rifiuti solidi urbani salirà a 3,4 miliardi di tonnellate entro il 2050.
Ciò è dovuto a una serie di fattori come i modelli di acquisto dei consumatori, l’urbanizzazione e la crescita della popolazione.
I marchi sostenibili mirano a ridurre la produzione di rifiuti producendo capi di abbigliamento premium con materiali di lunga durata.
Queste aziende di abbigliamento cercano di copiare le tendenze della moda stagionale, riducendo così la quantità di rifiuti generati nel lungo periodo;
Salari equi e ambiente di lavoro sano: la maggior parte delle aziende di fast fashion che producono vestiti economici e lanciano più collezioni in un anno, acquistano i loro vestiti dai paesi in via di sviluppo.
I loro lavoratori ricevono a malapena un salario dignitoso mentre lavorano per tante ore in condizioni di scarsa sicurezza, in condizioni di sfruttamento.
Inoltre, contro questi marchi sono state mosse frequenti accuse di lavoro minorile. Le aziende di abbigliamento sostenibili, al contrario, danno la priorità a un posto di lavoro sicuro e a una remunerazione equa per i lavoratori.
Riduzione delle emissioni di anidride carbonica e di gas serra: l’abbigliamento sostenibile utilizza componenti biodegradabili da fibre naturali o riciclate.
Questi materiali crescono senza l’uso di pesticidi o fertilizzanti, consumano meno energia e acqua e non impiegano alcun trattamento chimico, riducendo così l’impronta di carbonio complessiva.
Di seguito sono elencate le cinque principali tendenze che sono collegate al percorso sostenibile intrapreso dal mondo della moda:
Moda etica e solidale: si riferisce alle attività svolte per il benessere delle persone che lavorano nel settore dell’abbigliamento. Ciò include la prevenzione del lavoro minorile, pari diritti di genere, condizioni di lavoro sicure, salari equi e tutela della giustizia sociale.
Ecologica e green: questa tendenza coinvolge aziende di moda green che sostengono la sostituzione della plastica con fibre ecologiche, biodegradabili e naturali come cotone biologico, canapa, pelle di funghi e pelle di alghe.
Moda vegana e cruelty-free: si riferisce a prodotti fabbricati senza l’uso di materiali di origine animale o ottenuti senza mezzi crudeli.
Capi riciclati: la pratica di riutilizzare tessuti, materiali e abbigliamento è diventa molto popolare tra stilisti e celebrità. Una tendenza che è concepita come una nuova forma di moda di lusso di fascia alta.
Moda circolare: la frase si riferisce a processi a “circuito chiuso” o strategie di produzione intese a recuperare materiali di scarto e riutilizzarli per l’uso nella produzione. Le innovazioni della moda circolare possono essere di vario tipo, ma riciclare il poliestere e altri materiali a base plastica e riutilizzarli nell’industria della moda è attualmente la forma più comune.
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