L’abuso di lassativi è una moda pericolosa che si sta diffondendo tra le donne preoccupate del loro peso o con problemi di obesità. Il fenomeno non è marginale tanto che è stata coniata anche l’espressione “malattia da lassativi” proprio per riferirsi all’uso prolungato di questi farmaci allo scopo di dimagrire velocemente e senza troppi sforzi. Spesso insieme ai lassativi vengono assunte anche sostanze diuretiche. Ma quali sono i rischi di questo uso improprio dei lassativi?
Perché si possa parlare di malattia vera e propria occorre che l’abuso di lassativi sia costante e prolungato (cronico). Purtroppo la diffusione di questo problema, di natura sia fisica che psicologica, è dovuta anche alla facile accessibilità di queste sostanze, spesso acquistabili senza prescrizione medica. Quelle più usate per dimagrire sono la fenolftaleina, gli antrachinonici vegetali (senna) o di sintesi ed i lassativi salini.
Effetti collaterali dell’abuso di lassativi per dimagrire e diagnosi
Sicuramente la parola abuso ci fa già intuire che questa abitudine nuoce alla salute e al fisico. Le conseguenze più evidenti sono diarrea, dolori addominali e vomito. Questo atteggiamento superficiale può portare a forme di anoressia con tutti sintomi associati, a partire dall’amenorrea. Di fronte a questi sintomi il medico deve prendere in considerazione la diagnosi di malattia da lassativi, anche se nella maggior parte dei casi la paziente tenderà a negare questa abitudine pericolosa. Un esame delle feci può aiutare a fare chiarezza. In alternativa può essere richiesta una colonscopia.
Come abbiamo accennato sopra, il fatto che molti lassativi siano acquistabili senza ricetta, porta molte donne a sottovalutare possibili effetti collaterali in caso di abuso. Di seguito trovate una lista di quelli più usati, con la previsione dei rischi per la salute.
Elenco dei lassativi più usati ed effetti collaterali in caso di abuso
Ci sono lassativi che si trovano anche al supermercato: leggere le indicazioni d’uso e rispettare le dosi consigliate è però fondamentale per evitare rischi e pericoli per la salute.
– Lassativi che aumentano il volume
I polimeri polisaccaridi non vengono degradati una volta che entrano nell’intestino, essendo composti di sostanze non digeribili, e quindi trattengono acqua e aumentano il volume delle feci. Rientrano in questa categoria: la crusca, la gomma di guar e l’agar. Tra tutti i lassativi questi sono probabilmente quelli potenzialmente meno nocivi ma ciò non significa che vanno sottovalutati gli effetti. E’ consigliabile bere molta acqua per scongiurare il rischio di occlusione intestinale.
– Lassativi emollienti
Sono quelli che generalmente vengono prescritti a chi ha problemi di emorroidi, in quanto ammorbidiscono le feci. Fanno parte di questo gruppo l’olio di ricino e quello di vaselina. In particolare il primo, avendo un effetto di contrazione dell’utero, è vietato in gravidanza.
– Lassativi osmotici
Così detti perché richiamano acqua nell’intestino e favoriscono così l’espulsione delle feci. Vi rientrano i sali fosfati di sodio e il lattulosio.
– Lassativi di contatto
Vengono chiamati così perché l’intestino, a contatto con queste sostanze, aumenta il movimento peristaltico per liberarsene ed evitare irritazioni. Questa è la categoria più coinvolta nell’abuso da parte di donne ossessionate dal controllo del peso. Vi rientrano le sostanze bisacodile (ad esempio dulcolax, verecolene e alaxa), il sodio, l’aloe, le supposte di glicerolo e la senna.
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