Presto un ingrediente immancabile nelle cucine italiane e non solo sparirà dal commercio. Sempre più difficile la sua produzione, gli agricoltori sono stremati.
L’aumento di costi di produzione mette in difficoltà gran parte delle piccole aziende e non solo, complice anche il conflitto in Ucraina, sugli scaffali i prezzi sono molto più alti. A pesare sulle aziende è il caro energia come riporta Coldiretti e Unaprol in un report, 2022, la guerra dell’olio Made in Italy.
Ed è proprio l’olio di’oliva, eccellenza italiana, a poter scomparire della tavole degli italiani e non solo. La produzione olivicola è a rischia e Coldiretti e Unaprol appunto hanno fatto il punto della situazione nel momento in cui nel nostro paese inizia la raccolta delle olive 2022-23.
È a rischio la produzione dell’olio di oliva a causa degli aumenti di circa il 50%. Basti solo pensare che i costi dell’elettricità solo quintuplicati. Ma non è solo l’elettricità c’è anche un aumento nei concimi, nel gasolio, nelle etichette, nel cartone, nei barattoli e nella plastica.
Se i costi quindi aumento per i produttori però è automatico un aumento del prezzo al dettaglio. Secondo Coldiretti e Unaprol si vedrà un rincaro nel prezzo dell’olio di oliva quando arriveranno sugli scaffali nuove produzioni del prodotto.
A contribuire anche i cambiamenti climatici che non aiutano i coltivatori. Sopratutto in Puglia come riportano Coldiretti e Unaprol a causa delle gelate fuori stagioni arrivate in primavera c’è il rischio di un taglio del 50% delle produzioni. Ma anche in Salento che a causa della Xylella rischia un calo della produzione del 10%.
È molto importante quindi sostenere i produttori nazionali di olio di oliva per non far scomparire un elemento fondamentale della dieta mediterranea. Sempre come affermato da Coldiretti e Unaprol serve un piano strategico per la realizzazione di nuovi impianti per olivicoli. Ma anche infrastrutture di manutenzione, risparmio, recupero e riciclaggio delle acque.
Ma il consiglio lanciato da Coldiretti e Unaprol è di non cadere nel falso Made in Italy. Come denunciano le due associazioni sulle bottiglie di olio straniere è impossibile leggere sulle etichette la dicitura miscele di oli di oliva comunitari, miscele di oli di oliva non comunitari o miscele di oli di oliva comunitari e non comunitari. Bisogna quindi fare attenzione quando si acquista per essere sicuri di portare a tavola un prodotto italiano.
Bisogna quindi fare molta attenzione poiché la maggior parte delle volte questa dicitura è riportata in caratteri molto ridotti e in una posizione difficilmente visibile. È quindi molto importante salvaguardare un patrimonio tutto italiano con circa 250 milioni di piante e con un valore economico di oltre 3 miliardi di euro.
Non si può più rimandare hanno continuato Coldiretti e Unaprol nel rinviare un piano strategico per sostenere le aziende dell’olivicoltura nazionale. Queste producono reddito e posti di lavoro e bisogna quindi recuperare tanti uliveti abbandonati secondo queste due associazioni per rinnovare e dare speranza a nuovi territori.
Bisogna poi tutelare la qualità dell’olio di oliva cambiando anche alcuni parametri che penalizzano gli agricoltori già ampiamente devastati dai cambiamenti climatici dall’aumento dell’energia. È importante tutelare quindi un prodotto simbolo del Made in Italy che non può mancare nella dieta mediterranea.
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