Gli additivi alimentari sono i coloranti, conservanti, addensanti e dolcificanti utilizzati per migliorare l’estetica, la conservazione e il sapore degli alimenti. Si trovano praticamente ovunque, solo nell’Unione Europea ne sono ammessi oltre 300 tipi diversi, niente di grave se non fosse che alcuni di essi sono potenzialmente pericolosi. Qui di seguito una lista che vi aiuterà a riconoscerli, e se dovesse essere il caso, a evitarli!
Riconoscere gli additivi alimentari
Gli additivi alimentari, sostanze prive di qualsiasi nutrimento, devono essere obbligatoriamente specificati sulle etichette dei prodotti alimentari subito dopo la lista degli ingredienti. Il loro nome può comparire per intero oppure può essere sostituito dalla sigla E seguita da tre o quattro cifre. Sono inoltre divisi in sei categorie, sulla base della loro funzione:
I coloranti, indicati con le sigle che vanno da E100 a E180, sono utilizzati per rendere i cibi più invitanti, ma risultano potenzialmente pericolosi per soggetti allergici ad alcune sostanze, come l’acido acetilsalicilico (aspirina).
I conservanti, da E200 a E285, pur essendo molto utili per evitare la proliferazione di batteri, muffe e lieviti nei cibi, possono provocare sintomi come mal di testa, nausea e disturbi respiratori.
Gli antiossidanti e gli acidificanti, da E300 a E385, servono a loro volta per prolungare la conservazione, ma essendo leggermente diuretici possono sovraccaricare i reni.
Gli emulsionanti e gli addensanti, compresi tra E400 a E495, sono impiegati per dare consistenza ai cibi, ma spesso celano l’assenza nel prodotto di ingredienti freschi.
Gli esaltatori di sapidità, da E620 a E640, agiscono sul sapore dei cibi ma possono causare diversi disturbi di lieve e media entità.
La sesta e ultima categoria è quella degli edulcoranti, da E950 a E967, E420, E421, E1510, sostituiti dello zucchero che secondo alcune recenti ricerche potrebbero avere effetti cancerogeni.
Gli additivi alimentari più pericolosi
Tra gli additivi più pericolosi, che è meglio evitare, si annoverano l’E 470a, un emulsionante in grado di mantenere unite le parti acquose e quelle grasse degli alimenti, che nient’altro è che il sapone. Seguono i polifosfati, frequenti nei cibi di scarsa qualità e utilizzati per trattenere l’acqua nei cibi, essi si rivelano dannosi in quanto impediscono una buona assimilazione del calcio. Molto pericoloso anche il glutammato monosodico, indicato con la sigla E621, esaltatore di sapidità utilizzato nei dadi, nelle minestre, nei preparati granulari per brodo. Un suo utilizzo eccessivo è associato non solo a sintomi quali cefalea e orticaria, ma addirittura a malattie degenerative del sistema nervoso come Alzheimer, Parkinson, autismo, depressione e via dicendo. Anche i nitriti vanno consumati con la dovuta attenzione, un uso sconsiderato può comportare la formazione nello stomaco di composti cancerogeni, detti nitrosammine. Stesso avvertimento vale per l’aspartame, noto dolcificante per dolci, yogurt, caramelle e chewing-gum, che a quanto pare avrebbe a sua volta potenziale effetto cancerogeno. Infine avete mai fatto caso alla lucidità della frutta esotica esposta nei supermercati? L’effetto specchio è da attribuirsi alla gommalacca, usata anni fa niente meno che per la produzione dei dischi del grammofono… assolutamente da evitare!