Il rientro dalle vacanze coincide spesso con un’ondata di stress, depressione e malattie, tutte di derivazione psicologica; negli ultimi tempi, tra l’altro, la situazione è peggiorata e chi rientra dalle vacanze vede l’ufficio come un luogo da evitare. Ma tutto questo a cosa dovuto? Principalmente allo stress prodotto dal lavoro, nel quale si fa quindi fatica a immedesimarsi nuovamente dopo un periodo di relax, ma anche ad un abbassamento momentaneo del quoziente intellettivo dovuto proprio alla vacanza. Sembra assurdo, ma uno studio, pubblicato sul Daily Telegraph, basato su ricerche serie e quotate afferma che le ferie comportano, per diverse ragioni, un abbassamento del quoziente intellettivo per un breve periodo.
Quindi non si diventa stupidi al rientro dalle vacanza, ma più semplicemente la combinazione di alcuni fattori pre e post partenza influenzano le nostre cellule cerebrali, rendendole momentaneamente più ‘leggere’.
Niente paura, in pochi giorni tutto torna alla normalità. Ma vediamo nel dettaglio la teoria portata avanti dallo studio accennato prima.
Secondo lo psicologo inglese Glenn Wilson, lo scambio forsennato di e-mail con agenzie, tour operator e quant’altro, prima della partenza, può far perdere fino a dieci punti di quoziente intellettivo, una quantità doppia rispetto al consumo massiccio di cannabis.
A tutto questo si deve aggiungere lo stress causato dai ritardi degli aerei, dalla perdita dei bagagli, dal caldo e via dicendo; in queste situazioni si innalza la produzione dell’ormone dello stress, il cortisolo, il cui effetto influisce negativamente sulla concentrazione e sulla memoria a breve termine.
In vacanza si tende anche ad alzare più il gomito e l’alcol rappresenta un altro fattore di abbassamento del QI; insomma, tra un contrattempo e un divertimento ci si lasciano fino a 30 punti di materia grigia!
E non finisce qui, perché c’è anche chi sostiene che non far nulla, stando sdraiati al sole, provoca un ridotto apporto di ossigeno al cervello, oltre a disidratare, con la conseguenza di una diminuzione del volume delle cellule cerebrali di un settimo.
Un altro tipico comportamento da vacanza è il consumo di drink freschi, che però sembrerebbero abbassare ulteriormente il quoziente intellettivo. Perché? La bibita fredda comporta un maggiore afflusso di sangue allo stomaco, togliendolo al cervello, che quindi viene meno ossigenato.
La situazione appare a questo punto drammatica e il rientro dalle vacanze altro non sembra che un modo per recuperare quanto perso durante le sudate e meritate ferie.
Ma in realtà il quadro è meno catastrofico di quanto sembra, come conclude il professore tedesco Siegfried Lehrl: quanto appena descritto si verifica solo per pochi giorni e basta un minimo di attività fisica e mentale per non correre rischi.
Inoltre la perdita temporanea di alcuni punti del QI rappresenta una sorta di autodifesa, che ci aiuta a pensare meno e a rilassarci di più, in vista del rientro dalle vacanze, un momento per molti traumatico.
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