Quali sono gli alimenti senza istamina e quali invece ne contengono in quantità importanti? La risposta è fondamentale per chi manifesta un’intolleranza all’istamina stessa. L’istamina è un composto azotato ampiamente diffuso nell’organismo, dove ricopre un ruolo di primo piano nelle risposte infiammatorie ed allergiche, nella secrezione gastrica ed in alcune attività cerebrali. Anche gli alimenti che consumiamo contengono istamina o possono indurre una sua maggiore produzione da parte dell’organismo. In entrambi i casi, quando si manifesta un’intolleranza all’istamina, i sintomi più comuni sono: prurito, arrossamento del viso e del collo, orticaria, nausea, vomito, diarrea, cefalea e vertigini. Questi sintomi possono comparire congiuntamente oppure no e, ovviamente, possono avere una diversa intensità a seconda dei soggetti coinvolti. Gli stessi sintomi dell’intolleranza all’istamina tendono in genere a scomparire abbastanza velocemente, ma , nei casi più importanti, possono indurre persino al collasso cardio-circolatorio (quando si verifica un brusco calo della pressione arteriosa). Si stima che l’intolleranza all’istamina riguardi circa l’un per cento della popolazione. In caso di intolleranza all’istamina solitamente viene prescritta una dieta priva o povera di alimenti che contengono questa sostanza, ovviamente in relazione all’importanza dei sintomi e dell’intolleranza stessa, solo successivamente si può pensare a una soluzione farmacologica.
Alimenti con e senza istamina, quali sono
Quali sono quindi gli alimenti senza istamina da consumare nel caso in cui si soffra di questa intolleranza e quali sono quelli da evitare? Alimenti particolarmente ricchi di istamina sono il pesce, specie se conservato a lungo e in modo inopportuno, ma anche le uova, il latte, i frutti di mare, il cioccolato e le banane. Alcuni di questi cibi non contengono direttamente istamina, ma sono considerati istamino-liberatori, poiché favoriscono il rilascio di istamina da parte dell’organismo. Nello specifico, gli alimenti particolarmente ricchi di istamina sono: sgombro, aringa, sardina, tonno, formaggio tipo Gouda, Camembert, Emmental, Parmigiano, salsiccia e carne in scatola, salami ed insaccati, crauti, spinaci, melanzane, pomodori, Ketchup, aceto di vino rosso, aceto di vino bianco, alcol, birra fermentata e Champagne. Gli alimenti in grado di aumentare il rilascio di istamina invece sono: papaia, fragole, agrumi, crostacei, liquirizia, le spezie, l’ananas, l’albume d’uovo, la frutta secca, gli spinaci, il cioccolato, le spezie, i conservanti alimentari come i benzoati (acido benzoico e suoi sali) e il mirtillo rosso. Indicati gli alimenti che contengono istamina al contrario si ricavano quelli che si possono consumare in tranquillità. In genere, per evitare i sintomi dell’intolleranza all’istamina, è sufficiente allontanare questi e altri cibi e di solito il medico si muove sempre prima in questa direzione. Qualora invece l’intervento sul piano dell’aggiustamento del regime alimentare non dovesse funzionare, si può intervenire con specifici medicinali antistaminici o specifici integratori a base di diaminossidasi (DAO), vitamina C e vitamina B6. Comunque, in caso di intolleranza all’istamina, è sempre meglio evitare il fai da te e consultare il medico per la dieta o i farmaci più indicati al proprio caso.