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Allarme negli USA: hamburger fatti con scarti pessimi e ammoniaca

Carne trita

Sugli hamburger negli Stati Uniti e non solo il dubbio sulla percentuale di carne presente assale da tempo tutti. Dopo gli scandali legati al MacDonald’s, le ricerche e l’attenzione su come viene prodotta e da cosa è composta la carne tritata che poi diventerà hamburger è sempre più in dubbio. Negli Stati Uniti nelle ultime settimane sono emersi dati allarmanti, il 70% di ciò che compone la carne tritata non sarebbe carne.

La notizia è stata dall’Abc che da tempo segue la faccenda puntando il dito contro la pink slime (così soprannominata la ‘melma/poltiglia rosa’), tutto ciò che viene triturato e che compone gli hamburger ma non è carne. Gli hamburger low cost, che non solo vengono venduti in tutti i super mercati americani, ma anche offerti ai bambini di moltissime scuole, conterrebbero solo il 30% di carne, il resto sarebbe composto dalla triturazione di ciò che rimane dalla macellazione e disossatura dei capi di bestiame, questo composto verrebbe poi lavato con ammoniaca e messo in percentuali variabili nella carne tritata. Inoltre nel composto finale ci sarebbero anche percentuali di tendini, cartilagini e altre parti potenzialmente contaminate dalle feci degli animali macellati. L’unica cosa che viene quasi totalmente asportata sarebbe invece il grasso.

Il fatto che sconvolge non è tanto questa scoperta, ma il fatto che la legge americana sotto questo punto di vista non garantisce nessuna tutela al consumatore. Sulle etichette infatti non viene apportata la quantità di carne contenuta nelle confezioni e le società produttrici di carne tritata e hamburger si dicono decise a continuare su questa strada appoggiati anche da una buona parte dei politici in carica.

La situazione sembra essere critica, principalmente perchè l’unico modo per mangiare cibi ‘sicuri’ sarebbe quello di avere soldi da spendere per comprare alimenti bio, per la maggior parte della popolazione americana non ci sarebbe alcuna tutela, e, visti i tempi che corrono, si potrebbe quasi dire che si tratti di violazione dei diritti dell’uomo! Esagero? Credo che chiunque debba avere il diritto di scegliere cosa mangiare e il minimo sarebbe quello di specificare se un prodotto che si chiama carne ne contenga per lo meno il 50%.

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