Si torna a parlare di cura e prevenzione dell’Alzheimer al meeting della American Association for the Advancement of Science in corso a Washington con buone notizie per i bilingue: una ricerca condotta da un equipe di studiosi dell’Università di Toronto dimostrerebbe che la conoscenza di due linguaggi diversi scongiurerebbe per diversi anni l’Alzheimer. L’apprendimento delle lingue, specialmente se fatto in età precoce, modificherebbe addirittura la struttura delle connessioni cerebrali, accellerando i processi neuronali nel cervello e favorendo tutte quelle attività cosidette multitasking che prevedono il continuo spostamento dell’attenzione su attività differenti svolte contemporaneamente.
Quante lingue conoscete? Più di due? Bene, potreste non soffrire di Alzheimer in età senile, grazie alle vostre competenze linguistiche.
Una buona notizia unisce infatti linguaggio e prevenzione dell’Alzheimer, tremenda malattia che comporta una demenza degenerativa e invalidante.
Se la diagnosi precoce dell’Alzheimer arriva attraverso un’analisi del sangue, lo studio e l’apprendimento delle lingue può prevenirlo definitivamente.
Conoscere più lingue, infatti, può migliorare le capacità cognitive e ritardare l’insorgenza della demenza senile, lo affermano i risultati del recente studio presentato all’ American Association for the Advancement of Science.
La ricerca è stata condotta su 211 pazienti affetti da Alzheimer, metà dei quali bilingui. La restante metà conosceva invece solo una lingua: nel primo gruppo la malattia è stata diagnosticata in media 4,3 anni più tardi e i sintomi si sono manifestati 5,1 anni dopo gli altri.
Il continuo salto da una lingua all’altra, necessario quando si conoscono e si parlano bene più lingue, insegnerebbe al cervello a gestire meglio anche i processi multitasking, sviluppando la capacità di svolgere più attività simultaneamente, leggere mail mentre si parla al telefono o scrivere sms mentre si naviga in internet, le tecnologie, si sa, fanno strada in questo senso.
Parlare due lingue abituerebbe il cervello a lavorare allo stesso tempo su vari fronti, spostando rapidamente l’attenzione tra cose che si stanno facendo in parallelo. Un cervello di questo tipo è più allenato, più veloce e respinge i processi di invecchiamento precoce.
L’effetto – hanno spiegato gli esperti – è maggiore se la seconda lingua viene imparata da bambini, quelli bilingue presentano un maggiore sviluppo cognitivo già dai due anni, ma una certa protezione si ha anche se la si impara intorno ai 40-50 anni.
Inoltre Ellen Bialystok, psicologo dell’Università di Toronto, aggiunge che – Essere bilingue significa migliorare le prestazioni cognitive e aumenta le potenzialità del cervello, in particolare uno dei settori più importanti conosciuto come il sistema di controllo direzionale. Sappiamo che questo sistema si deteriora con l’età, ma abbiamo trovato che indubbiamente in ogni fase della vita, funziona meglio nei bilingue.