Arriva anche in Italia il congedo mestruale: le donne potrebbero avere presto diritto a tre giorni di permesso per ciclo doloroso. In questi casi si parla di dismenorrea e sono tantissime le donne che ne soffrono. Nel nostro Paese la percentuale è compresa tra il 60 e il 90% delle donne, che lamentano mal di testa, dolori addominali, forti sbalzi ormonali e mal di schiena prima o in concomitanza del ciclo mestruale. Ecco perché è in discussione in Parlamento una proposta di legge che potrebbe essere approvata nel giro di poco tempo.
La dismenorrea
La dismenorrea ha diversi sintomi e cause. Le donne sanno bene di cosa si parla. Nei giorni che precedono il ciclo accusano forti emicranie, mal di schiena, sbalzi ormonali, malessere articolare e dolori addominali. E così assumono antidolorifici o cercano di rimediare come possono. Svolgere bene il proprio lavoro in “quei giorni”, però, può diventare davvero un’impresa, specie quando occorre conciliarlo con una vita domestica piena o si ricoprono ruoli di grande responsabilità. A ciò va aggiunto che non sempre le cause della dismenorrea sono trattabili, nel senso che nella maggior parte dei casi il ciclo doloroso è un problema fisiologico che non ha nessuna cura. Insomma, le donne devono sopportare questi giorni ricorrendo ai palliativi che reputano più efficaci. E se, invece, potessero assentarsi dal lavoro, godendo di permessi retribuiti?
Il congedo mestruale
L’idea di consentire alle donne di assentarsi dal lavoro per dismenorrea non è nuova, anzi. I paesi che prevedono già questa forma di sostegno tutta al femminile – o che la hanno adottata in passato con successo – sono diversi. In Giappone, ad esempio, alcune aziende avevano adottato il congedo mestruale addirittura nel 1947 e un anno dopo la stessa pratica era stata introdotta in Indonesia. Più recentemente, il congedo per dismenorrea è stato adottato in Sud Corea (nel 2001) e a Taiwan (nel 2013). Insomma, i paesi orientali sembrano più avanti, almeno da questo punto di vista. Anche in Italia, però, il congedo per dismenorrea potrebbe diventare presto realtà.
La proposta di legge
E’arrivata in Parlamento una proposta di legge che potrebbe diventare presto realtà, alleviando le sofferenze di milioni di donne. La proposta è stata presentata dalle deputate del Partito Democratico Romina Mura, Daniela Sbrollini, Maria Iacono e Simonetta Rubinato ed è attualmente in discussione alla Camera dei Deputati. Le donne lavoratrici che soffrono di dolori mestruali intensi, quindi, potrebbero usufruire presto di permessi retribuiti per assentarsi dal lavoro nei giorni del ciclo mestruale. Stando alla proposta di legge, le donne lavoratrici, per usufruirne, dovrebbero presentare un certificato medico che attesti la dismenorrea. Il medico, dunque, dovrà certificare che la donna soffre di dolori mestruali intensi, che rendono i giorni del ciclo incompatibili con lo svolgimento della prestazione di lavoro. I giorni di permesso di cui si potrà usufruire, invece, sono complessivamente tre e sarebbero retribuiti per il 100%. Insomma, nessuna detrazione dallo stipendio nel caso di fruizione dei giorni di permesso per dismenorrea. Il certificato, però, andrà rinnovato ogni anno entro il 31 dicembre, mentre entro il 30 gennaio dell’anno successivo andrà presentato al proprio datore di lavoro.
Chi potrà usufruirne
Ad usufruire del nuovo congedo mestruale per dismenorrea potranno essere tutte le donne lavoratrici, con contratti di lavoro subordinato o parasubordinato, a tempo pieno o part time, a tempo indeterminato, determinato o a progetto. Insomma, una proposta di legge tutta al femminile, con il massimo delle tutele che, si spera, possa trovare presto attuazione. Un modo per rendere il mondo del lavoro sempre più a misura di donna!
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