Cattive abitudini sono considerate quelle che abbassano la nostra qualità della vita e ci possono creare seri problemi alla salute fisica e mentale, mentre si ritengono buone quelle che ci aiutano a vivere bene e più a lungo. Certezze consolidate nei secoli, ma ora arrivano dei nuovi studi pronti ad abbattere ciò che rischia di diventare solo un luogo comune, una credenza popolare. Ad esempio una doccia al giorno può essere nociva per la pelle, così come dormire almeno otto ore potrebbe trasformarsi in una cattiva abitudine. La solita routine rischia di spezzarsi. Vediamo allora nel dettaglio cosa è stato confutato, e proposto, dalle nuove ricerche.
Partiamo con la doccia
La Cranley Clinic di Londra ha rivelato che farsi la doccia tutti i giorni può portare la pelle ad indebolirsi fino al punto di renderla più attaccabile da funghi e maggiormente predisposta alle allergie. Inoltre l’utilizzo di saponi aggressivi altera il Ph. A chi è obbligato a lavarsi ogni giorno gli esperti consigliano di adottare saponi privi di alcali e di tensioattivi.
Dormire di meno
Eccoci qua, la questione si ripropone. Dopo aver visto che la mancanza di sonno provoca errori e distrazioni, dalla Loughborough University fanno sapere che un pisolino di quindici minuti rende più di un’ora di sonno, come vogliono le vecchie usanze (parliamo di millenni addietro), secondo le quali il riposo notturno consisteva in 3 o 4 ore, cui si aggiungevano altre 2 o 3 ore prima della cena.
Igiene orale
La risata è l’emblema del benessere, oltre a definire il nostro volto e la nostra personalità. Per questo la salute dei denti è fondamentale, il loro stato influenza in maniera determinante l’aspetto di una persona. E quale mito è stato sfatato? I denti non vanno lavati subito dopo i cibi perché gli acidi contenuti in essi rendono temporaneamente più fragile lo smalto. Notizia che arriva direttamente dal Fresh Breath Centre di Londra.
Respirare profondamente
Quasi tutte le persone respirano in maniera incompleta, cioè fermandosi all’altezza del petto, quando invece l’aria andrebbe portata fino all’addome, da dove deve poi partire l’espirazione con una contrazione dei muscoli addominali. Il respiro corto, secondo Neil Shah della Stress Management Society, crea aria stantia in fondo ai polmoni, proprio nella zona dove c’è maggiore presenza di vasi sanguigni. Una delle cause principali per l’insorgenza di stress psicofisico è dovuta proprio a questa cattiva abitudine.
Questi sono alcuni dei miti sfatati, delle buone abitudini trasformatesi in cattive, bisogna crederci o no? Va bene che è la scienza a dirlo, ma oggi sembra che questo campo stia diventando tanto controverso e discusso (vista la quantità di pareri contrastanti o diametralmente opposti) quanto quello della religione.