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Cause, sintomi e cura del mal di mouse

Mal di mouse

Il mal di mouse è la nuova sindrome che si accompagna a quella già nota del tunnel carpale e insieme rappresentano una delle cause più diffuse di assenteismo da lavoro. Purtroppo oggi il lavoro in ufficio causa problemi sia al livello fisico che mentale: basti pensare ai vari mal di schiena, oltre al tunnel carpale e al mal di mouse, le emicranie, lo stress, la depressione, l’ansia. Spesso i lavoratori, soprattutto pendolari, mettono sotto pressione il proprio organismo dal momento in cui escono di casa fino al rientro, la sera. Il dato più preoccupante è che ad essere colpite sono maggiormente le donne. Come per il tunnel carpale e lo stress, così anche per il mal di mouse si riscontra un target ‘rosa’, come reso dai dati Inail: dei circa 2 milioni e 700.000 affetti dalla malattia, oltre il 50% sono donne.

Ma cosa causa il mal di mouse? Alla base della sindrome vi sono i movimenti continui e sempre uguali per spostare il mouse; con il passare del tempo, infatti, la tensione muscolare generata può trasformarsi in una seria infiammazione che coinvolge i tendini in diverse parti della mano oppure può irritare i nervi che conferiscono sensibilità alle dita.

La dinamica è simile a quella del tunnel carpale, dove il sovraccarico della parte interessata supera il limite di tolleranza e da il via alla malattia. Infatti il disturbo non colpisce tutti i lavoratori,ma solo le persone che mostrano una predisposizione preesistente.

Per questo, tra i sintomi del mal di mouse, oltre al dolore percepito a livello dei tendini, si possono presentare formicolii diffusi nelle dita. Il riposo è l’unico modo per alleviarli.

La persona affetta dal mal di mouse, quindi è quella sì predisposta alla malattia, ma che passa anche un numero di ore giornaliere considerevoli davanti al computer con il mouse in mano.

La prevenzione è fondamentale, come per il mal di schiena; la cosa da fare, oltre ad acquistare un mouse ergonomico che garantisca una presa corretta, è appoggiare il gomito su un piano, in modo da non far assumere al polso una posizione non abituale.

Passiamo ora alle possibile cure: quando si presenta l’infiammazione ci sarebbe bisogno di riposo assoluto, che può prescrivere il medico, ma purtroppo nei lavori attuali assentarsi significa spesso perdere il posto, oppure ogni eventuale assenza non viene retribuita. Così in molti continuano a lavorare trascurando l’infiammazione, che con il passare del tempo rischia di cronicizzarsi tanto da richiedere l’intervento chirurgico.

In ogni caso, la terapia da seguire è a base di farmaci antinfiammatori accompagnati da sedute di fisioterapia.

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