I sintomi della cheratosi sono diversi, così come le cause che la determinano e il trattamento da approntare. Va subito premesso che esistono diverse tipologie di cheratosi, che però sono tutte delle affezioni banali che alterano la cheratinizzazione (produzione di cheratina) a livello dei follicoli piliferi. In altre parole, in questi casi, si ha un’iperproduzione di cheratina che modifica l’aspetto della cute. La cheratosi è alquanto diffusa sia tra gli adulti che tra i bambini e può interessare diverse zone del corpo; le più colpite, però, sono le braccia, le gambe ed il viso (guance e tempie in particolare). Solitamente, questo disturbo cutaneo regredisce lentamente col tempo, per poi scomparire in età avanzata. Ma, cosa fare per alleviare il problema e quali sono i sintomi da cui capire che si è affetti proprio da cheratosi?
Sintomi
Come anticipato, la cheratosi è un’alterazione anomala e patologica della cute; essa si caratterizza per un ispessimento dello strato corneo della pelle visibile sotto forma di macchie in rilievo dalla cromia anomala e brunastra. Non a caso questa patologia della pelle è conosciuta volgarmente anche come “pelle di gallina”. Esistono diverse forme di cheratosi: attinica (caratterizzata dalla comparsa di lesioni precancerose che possono evolvere in forme maligne), seborroica (caratterizzata da piccole macchie dal colore marrone-brunastro in rilievo) e follicolare o pilifera (che si caratterizza per la presenza di un accumulo di cheratina sull’orifizio del bulbo pilifero, che lo occlude dando luogo a formazioni cutanee in rilievo). Infine, quando l’ispessimento cutaneo interessa l’area genitale, si parla di cheratosi ginecologica, che colpisce la cervice uterina e la vulva e si diagnostica con il pap test.
Cause
Anche le cause della cheratosi sono diverse. Le più comuni sono: ereditarietà e predisposizione genetica, esposizioni eccessive e prolungate al sole senza l’adeguata protezione (cheratosi solare), l’età e quindi l’invecchiamento cutaneo (cheratosi senile), alcune terapie farmacologiche (come quelle a base di arsenico) e le infezioni (virali o micotiche).
Trattamento
Le cure possibili in questi casi sono diverse, a seconda del tipo di cheratosi da trattare. Molto utilizzata, la crioterapia, che sfrutta l’azione dell’azoto liquido per eliminare l’anomalia cutanea. In altri casi, invece, lo specialista suggerisce la laserterapia, che sfrutta l’azione del fascio luminoso del laser per eliminare le escrescenze cutanee. Altri trattamenti possibili sono: le dermoabrasione, i peeling chimici e i trattamenti con la luce pulsata. Infine, possono rivelarsi utili le terapie farmacologiche che prevedono l’applicazione di farmaci ad uso topico. Infine, nei casi più importanti, può rendersi necessaria la rimozione chirurgica delle lesioni.
La cheratosi, comunque, non va confusa con altre patologie della pelle, come la dermatite seborroica e la psoriasi.