Cos’è l’Aids? E come si trasmette? Di questa patologia si sente spesso parlare, ma i dubbi circa la sua diffusione e le possibilità di contagio sono ancora tantissimi. C’è chi la teme oltremodo e chi, invece, la prende meno in considerazione. Molti, infatti, pensano che si tratti di una malattia di nicchia, che riguardi solo gli omosessuali ed i tossicodipendenti. Ma, cosa c’è di vero in tutto questo? Come si trasmette questa patologia? E, soprattutto, come fare prevenzione?
Cos’è l’Aids? L’Aids, che è l’acronimo di Acquired Immunodeficiency Syndrome, cioè Sindrome da Immunodeficienza Acquisita, è la conseguenza tardiva di un’infezione con il virus HI (Human Immunodeficiency Virus). Questo virus comporta, infatti, una progressiva incapacità dell’organismo a combattere gli agenti patogeni. Il sistema immunitario, fortemente indebolito, quindi, può essere esposto a diverse patologie, che non vengono neppure combattute adeguatamente dal sistema immunitario. Per questo, al suo stadio avanzato, questa sindrome può condurre anche alla morte. Ma, quali sono i sintomi di questa grave patologia?
I sintomi dell’Aids sono diversi, ma non sempre riconosciuti da chi ne è affetto. Fra i sintomi più comuni troviamo lo stato febbrile in genere lieve, la sudorazione notturna, le vampate di calore, a cui si aggiungono altri disturbi come mal di gola, dolori muscolari ed articolari, linfonodi ingrossati e spossatezza. Si tratta di sintomi che, spesso, vengono scambiati per qualche altro disturbo.
Più raramente, questo virus è accompagnato anche ad eruzioni cutanee che possono comparire in varie parti del corpo e in particolare sulle braccia e sul tronco. Altri sintomi possono essere: diarrea, vomito e nausea. Questi sintomi sono accompagnati, in una fase più avanzata dell’infezione, dalla perdita di peso, strettamente collegata alla diarrea e al vomito. Un altro sintomo che viene sottovalutato è la tosse secca, che non scompare con le cure tradizionali.
E’ chiaro che con il trascorrere del tempo, il virus dell’HIV debilita progressivamente il sistema immunitario, esponendo così il corpo a varie patologie, fra le quali la polmonite, la toxoplasmosi, il citomegalovirus, l’herpes labiale e genitale. Ma, come si trasmette l’Aids?
Il contagio può avvenire in diversi modi. In ogni caso il virus deve entrare nel sangue attraverso altri liquidi, quali: il sangue, lo sperma o le secrezioni vaginali ed il latte materno. L’infezione si verifica quando uno di questi liquidi, appartenente ad una persona sieropositiva, entra in circolazione nel sangue della persona ricevente attraverso ferite o lesioni, anche non visibili, delle mucose. La saliva, invece, non è un liquido a rischio.
L’Hiv può essere trasmesso al bambino o alla bambina solo nel caso in cui sia la madre ad avere l’Hiv. Il termine scientifico che si utilizza in questi casi è “trasmissione verticale” e questa può avvenire:
Tuttavia, il rischio di trasmissione dell’Hiv dalla madre al figlio può essere estremamente ridotto (<1%) adottando le dovute precauzioni:
Il padre, se sieropositivo, non può mai trasmettere il virus direttamente al nascituro, ma è necessario che non lo trasmetta alla futura madre al momento del concepimento. Per evitare il contagio durante il concepimento è possibile ricorrere a tecniche mediche che riducono al minimo il rischio.
La trasmissione sessuale è la modalità d’infezione più diffusa. Per questo, è necessario fare prevenzione, evitando tutti i comportamenti considerati a rischio, quali:
La risposta a questa domanda è legata proprio alle modalità di trasmissione della malattia. Il rapporto omosessuale, infatti, può avvenire in due modi: o attraverso la fellatio analis o per via orale. Proprio per questo, c’è un’esposizione maggiore al contatto tra il liquido seminale e la mucosa anale o il cavo orale, zone entrambe più delicate di altre e soggette molto spesso a piccole ferite e vesciche, che favoriscono la trasmissione dell’infezione.
L’infezione da Hiv non può essere diagnosticata attraverso i sintomi, né attraverso le comuni analisi del sangue. L’unico modo per accertare l’infezione è quello di sottoporsi al test per l’Hiv. I test disponibili sono due. Il test Elisa, da effettuare ad un mese di distanza dal comportamento a rischio e il ComboTest, da fare entro lo stesso periodo. Per qualsiasi altro dubbio circa la trasmissione oppure l’evoluzione di questa patologia, chiedete informazioni al vostro medico.
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