Secondo le statistiche recenti i ristoranti etnici sono diventati un’abitudine costante nell’alimentazione degli italiani. Sushi, cous cous, tortillas, involtini primavera rappresentano la nuova tendenza alimentare degli ultimi anni. A preferire la cucina straniera sono soprattutto i giovani tra i 18 e i 34 anni, ma una buona percentuale di consumi si registra anche dai 35 anni in su. Sia in Italia che in Europa, allora, sono iniziate ricerche sulle virtù nutrizionali di questi alimenti ma anche sul problema igienico-sanitario di alcuni ristoranti etnici in Italia. Per non sbagliare vale sempre la regola dell’attenzione al prezzo del menù, poiché un prodotto di qualità non può costare eccessivamente poco, soprattutto se si tratta di pesce. Tra le cucine più apprezzate dagli italiani, la messicana, la cinese e la giapponese.
La cucina messicana
La cucina messicana è contrassegnata da sapori intensi dovuti all’uso di spezie e del piccante chili. Il peperoncino stimola la circolazione sanguigna e aiuta a prevenire le malattie cardiovascolari. Complessivamente considerata, la cucina messicana si può definire equilibrata negli ingredienti, ma alcuni possono risultare meno graditi. I legumi, ad esempio, che possono scatenare gonfiore intestinale e meteorismo e il peperoncino, che è poco adatto ai bambini e a chi soffre di gastroesofagiti ed emorroidi. Anche l’aglio e la cipolla utilizzati in grandi quantità nella cucina messicana possono affaticare la digestione.
La cucina cinese
Da un punto di vista nutrizionale la cucina cinese, se fatta bene, è da apprezzare. Il menù cinese è molto diversificato, molti piatti sono ipocalorici (come i ravioli di gamberi o di carne cotti al vapore), altri ben bilanciati come il riso alla cantonese. Se fatta bene, questa cucina è ricca di vitamine. Poche sono le controindicazioni. In particolare, può essere fastidiosa la presenza del glutammato monosodico, un additivo utilizzato per esaltare il sapore e il gusto dei cibi. Quest’ultimo, nelle persone predisposte, può causare la cosiddetta ‘sindrome da ristorante cinese’ che si manifesta con cefalea, senso di vertigine, arrossamento del volto e bruciore al collo e alle spalle. Se assunto in eccesso, può essere molto fastidioso anche per chi soffre di pressione alta.
La cucina giapponese
Venendo alla giapponese, la si può identificare come la più magra. Sushi e sashimi sono molto salutari perché ricchi di vitamine, sali minerali e fonte di proteine ad altissima digeribilità. Anche le zuppe sono promosse: ricche di fibre fanno molto bene all’intestino, specie se è un po’ pigro. Particolarmente salutari, quelle a base di alghe (fonti di iodio, ferro, calcio e acidi grassi OMEGA 3). Una preparazione a cui stare attenti è, invece, la tempura in quanto i pezzettini di verdura o di pesce fritti in pastella sono molto grassi e non adatti a chi ha il colesterolo alto. E’ anche difficilmente digeribile e ipercalorica, quindi sconsigliata a chi sta cercando di perdere peso.