La dieta zero si articola in 3 fasi e promette di far perdere 3 chili in dieci giorni grazie all’assunzione di prodotti chiamati appunto ‘alimenti zero’ da associare ad alimenti comunemente consumati durante l’arco della giornata. Un indiscusso vantaggio della dieta zero è che essa non si basa sul calcolo delle calorie, ma, su un’accurata scelta degli alimenti che aiutano a dimagrire e a perdere i chili in eccesso. Con la dieta Zero si riducono lipidi e glucidi, si integra il consumo di aminoacidi a supporto della massa magra e si consuma la massa adiposa per ricavare l’energia necessaria per l’organismo. La perdita di peso, quindi, avviene senza la costante sensazione di fame che spesso accompagna le diete.
Inoltre, gli ‘alimenti zero’, particolarmente ricchi di proteine, hanno anche il compito di salvaguardare i muscoli e i tessuti salvaguardandone la tonicità e l’elasticità. In ogni caso, prima di iniziare una nuova dieta rivolgetevi sempre al vostro medico di fiducia o a un dietista. Le diete ipocaloriche a base chetogenica sono infatti sconsigliate ai bambini in età evolutiva, alle donne in gravidanza e coloro che soffrono di alcune patologie come insufficienza renale, epatica, cardiaca, respiratoria o diabete di tipo 1. Come precedentemente accennato, la dieta zero si articola in 3 fasi ognuna delle quali deve avere la stessa durata. La durata del programma dietetico varia a seconda dei chili che si vogliono smaltire. Ad esempio per 2-3 chili occorre dedicare tre giorni a ciascuna fase (per un totale di 9 giorni) oppure per perdere 5-7 chili occorre dedicare 7 giorni a ciascuna fase (per un numero complessivo di 21 giorni). Vediamo ora nel dettaglio le tre fasi della dieta zero. La prima fase della dieta, chiamata anche chetogenesi, da un lato è la più impegnativa dall’altro è quella in cui si ottengono i maggiori risultati in termini di dimagrimento e di perdita di peso. In questa fase occorre eliminare tutti gli zuccheri (sia semplici che complessi). Tra gli alimenti tipo della fase 1: verdure cotte e crude e carne e pesce cotti alla griglia.
A questi alimenti, occorre abbinare il consumo di tre alimenti zero al giorno più un integratore Zero di magnesio-potassio che migliora la tonicità muscolare. Importante è anche l’impiego di fitoestratti Zero che aiutano a smaltire i liquidi in eccesso. La seconda fase, chiamata anche di transizione, consente di stabilizzare il peso raggiunto. In questa fase, il consumo di ‘alimenti zero’ deve essere ridotta a 2 unità ad giono e possono essere reintrodotti alcuni carboidrati come il riso integrale e la pasta di kamut. Infine, nella terza fase della dieta zero, chiamata anche di mantenimento, possono essere reintegrati i carboidrati (da consumare però con moderazione) e gli alimenti zero vengono ridotti ad uno al giorno. Terminate le tre fasi della dieta zero, per non rischiare di recuperare i chili persi, è opportuno seguire un’alimentazione sana ed equilibrata e svolgere una regolare attività fisica.
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