I sintomi e le cause dell’epistassi possono essere diversi. Ma, cosa fare in questi casi? Epistassi è il termine scientifico con cui si indica qualunque forma di emorragia proveniente dalle cavità nasali e che, spesso, viene indicata più semplicemente con il termine di “fuoriuscita di sangue dal naso”. Si tratta di un disturbo che può colpire a qualsiasi età per cause differenti; ad esempio, nei bambini è spesso dovuto alla loro abitudine di avvicinare alle narici oggetti contundenti o di mettere le dita nel naso. Ma, quali sono le altre cause?
Cause
L’epistassi può essere legata anche a fenomeni stagionali. Essa, infatti, si riscontra soprattutto in inverno, a causa dei virus che circolano in questo periodo e della maggiore secchezza delle membrane mucose delle narici. Oltre ai fattori climatici, a determinare l’epistassi possono essere: la rinite allergica, la presenza o l’introduzione di corpi estranei all’interno del naso (come l’abitudine ad introdurre le dita), le infezioni delle vie respiratorie, le irritazioni, i traumi, il fatto di soffiare il naso con troppa forza, l’utilizzo di alcuni farmaci (come l’aspirina) e un intervento chirurgico nasale o maxillo-facciale.
Sintomi
Il sintomo più importante in questi casi è il flusso, più o meno importante e più o meno intermittente, di sangue che fuoriesce dalle cavità nasali. In questi casi non ci sono, in genere, altri disturbi e il dolore localizzato è presente solo se vi è un infezione in corso.
Cosa fare
Esistono diversi rimedi per trattare l’epistassi diurna o notturna. Anzitutto si consiglia, ovviamente, di evitare di introdurre oggetti contundenti nelle cavità nasali (questo vale soprattutto per i bambini) e di eliminare la cattiva abitudine di mettere le dita nel naso. Anche l’alimentazione in questi casi può aiutare. In caso di epistassi frequente, infatti, si raccomanda di consumare molte verdure a foglia verde (sia crude che cotte), perché sono ricche di vitamina K, fondamentale per la coagulazione del sangue (oltre che per il benessere delle ossa). Per quanto riguarda il primo intervento, in caso di emorragia importante, si consiglia di rivolgersi al medico. Nei casi di flusso meno intenso, invece, si può intervenire stringendo le cavità nasali e tamponando con una garza. Altre terapie, da utilizzarsi nel caso in cui il fenomeno sia particolarmente frequente, sono: la somministrazione di sostanze ad azione vasocostrittiva, la cauterizzazione (applicazione di una corrente elettrica o uno stick di argento nitrato sui capillari nasali per coagulare il sangue) e la legatura chirurgica dei vasi sanguigni interessati.
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