Il fumo di sigaretta fa male, lo ripetiamo senza stancarci con lo stesso impegno dei medici che allargano di giorno in giorno la lista nera dei danni del fumo. Non servono anni per innescare una catena di problemi gravi per la salute che vanno dai più semplici problemi con la pelle, il fumo nemico numero uno, a malattie ben più gravi come il tumore al polmone. Una recente ricerca pubblicata sulla rivista Chemical Research Toxicology ha dimostrato che bastano pochi tiri di sigaretta per danneggiare il Dna e avviare la catena di danni genetici che provocano il cancro.
Ci sono tanti buoni motivi per smettere di fumare e altrettanti tanti sono quelli che dovrebbero spingere i più giovani a non iniziare affatto: il fumo di sigaretta infatti provoca danni non solo a lungo termine, quelli cioè che siamo abituati ad ascoltare e che pensiamo che non ci toccheranno mai da vicino, le ultime ricerche confermano che il fumo di sigaretta provoca danni cancerogeni sin dalle prime inalazioni, con effetti immediati sul Dna che si modifica in maniera irreversibile avviando delle mutazioni genetiche che conducono al cancro. E’ quanto sostiene lo studio di un team di ricerca guidato dal prof. Stephen Hecht dell’Università del Minnesota e pubblicato su Chemical Research in Toxicology. Chi fosse intenzionato ad iniziare a fumare dovrebbe sapere che le sostanze chimiche cancerogene contenute nelle sigarette entrano in azione rapidamente a partire dal primo tiro di sigaretta. I principali imputati in questo processo di alterazione genetica sono gli idrocarburi policiclici aromatici (ipa), sostanze presenti nel tabacco ritenute dagli esperti le principali responsabili del tumore al polmone. Gli studiosi hanno notato che il fenantrene, uno degli idrocarburi policiclici aromatici, forma rapidamente una sostanza tossica nel sangue legate a delle mutazioni del Dna che causano il cancro al polmone e a cui sono correlati altri 18 tipi di tumore. Il fatto sorprendente è che tale sostanza si forma in tempi brevissimi: 30 minuti dopo aver fumato. Secondo i ricercatori, l’effetto è talmente rapido che è equivalente a quello che si otterrebbe se si iniettasse la sostanza direttamente nel sangue. Il fumo di sigaretta quindi fa male anche a piccole quantità, come una sigaretta ogni tanto.
Anche se ultimamente le vendite di sigarette sembrano essere in calo, ricordiamo che sono le donne le fumatrici in aumento schiave della sigaretta ed è soprattutto a loro che rivolgiamo le dichiarazioni del prof. Hect – Questo studio è il primo a indagare il metabolismo umano di un ipa specificamente formulato per inalazione di fumo di sigaretta, senza interferenze da altre fonti di esposizione quali l’inquinamento atmosferico o la dieta. I risultati riportati dovrebbero servire come un avvertimento forte a coloro che stanno valutando di iniziare a fumare sigarette.
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