Le infezioni vaginali sono delle costanti ginecologiche che spesso non ottengono la dovuta attenzione da parte delle donne. Essere vittime di un’infezione non è un evento raro, anzi, a volte lo si sottovaluta e può creare delle complicazioni. Le infezioni vaginali più diffuse nell’universo femminile sono tre: quella causata da funghi, come la Candida albicans, la tricomoniasi e la vaginite batterica. Vediamo di fare una panoramica, individuando cause e sintomi, così da rendere riconoscibile l’insorgere di un simile disturbo. Resta da considerare che quanto scritto di seguito è solo a titolo informativo, per cui il parere di un medico è sempre necessario.
Infezioni vaginali da funghi
La Candida albicans è un fungo che genera il maggior numero di infezioni vaginali. La zona colpita è quella all’interno dell’organo genitale e nell’area vulvare che lo circonda. Secondo le stime, circa tre donne su quattro hanno sofferto, almeno una volta nella vita, di infezione da Candida. Tra i sintomi, si manifestano prurito i tutta l’area, la secrezione di un liquido bianco e denso, il dolore durante un rapporto sessuale, arrossamento, bruciore, indolenzimento, gonfiore e un senso generale di irritazione vaginale.
Ovviamente non tutte le donne provano questi sintomi, che nella maggior parte dei casi sono ridotti ad un paio tra quelli elencati sopra.
Quindi, alla loro comparsa, è bene recarsi subito da un medico per una diagnosi.
Tricomoniasi
La tricomoniasi è un’infezione trasmessa per lo più sessualmente, ma curabile. Il tempo che di solito intercorre tre l’esposizione al microrganismo responsabile della tricomoniasi, il Trichomonas vaginalis, e la comparsa dei sintomi va dai 5 ai 28 giorni.
Benché molte donne non manifestano sintomi, alcune possono provare una secrezione giallina, un forte odore vaginale, dolore durante il rapporto sessuale o la minzione e, raramente, dolore pelvico. Se il medico diagnostica una tricomoniasi, un eventuale partner deve farsi visitare e ricevere le cure adeguate. In questo caso, i rapporti sessuali non dovrebbero avvenire fino alla completa guarigione e alla scomparsa dei sintomi.
Vaginite batterica
La vaginite batterica è la causa più comune di perdita nelle donne, durante il loro periodo riproduttivo. Non si tratta però di un’infezione, ma piuttosto di una anomala nell’equilibrio dei batteri che colonizzano la vagina. Il loro aumento eccessivo sembra quindi essere la causa più accreditata per la comparsa di vaginite batterica, anche se non c’è ancora una riposta definitiva. Tra i rischi maggiori ci sono i rapporti sessuali con più partner e la mancanza di protezione, i lavaggi vaginali.
I sintomi si evidenziano in un odore simile a quello di pesce proveniente dalla vagina e una perdita abnorme di colore bianco o grigiastro che può essere sia acquosa che spumosa.