Influenza A: scoperto un nuovo ceppo del virus H1N1

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Non accenna a giungere al termine la discussione sull’influenza A: uno studio australiano ha rilevato la scoperta di un nuovo ceppo del virus H1N1. Potrebbe essere in atto una mutazione del virus: tornerà l’allarme per una delle influenze più temute dello scorso anno? Per ora il pericolo non sembra essere all’orizzonte: i medici hanno reso noto che attualmente non appare necessaria una modifica del vaccino. Una variante del virus H1N1 è stata registrata a Singapore, in Australia e Nuova Zelanda. Tuttavia, nonostante la scoperta del nuovo ceppo al momento non è stato segnalato alcun picco nei decessi causati da influenza H1N1, né una particolare aggressività del virus.

Una mutazione riguardante l’influenza H1N1 è stata citata nel corso di uno studio promosso dal team di Barr e pubblicato su Eurosurveillance: sta per ritornare il temuto spettro dell’influenza A?

La ricerca pubblicata sul Canadian Medical Association Journal sostiene che la maggior parte della popolazione, compresi i bambini, è al riparo da una ormai improbabile esplosione pandemica dell’influenza, a meno che non vi sia un generalizzato e significativo calo degli anticorpi o una mutazione del virus.

La mutazione australe sembra differente da quella registrata l’anno scorso in Paesi come la Norvegia: negli ultimi casi si era verificata la sostituzione di un amminoacido, che aveva dato luogo alla variante D222G, conosciuta anche come mutazione norvegese, che comporta una maggior capacità del virus di intaccare il sistema respiratorio e causare una forma più grave della malattia.

Invece nella variante dell’H1N1 australe si è evidenziata una sostituzione del virus originario. Tuttavia la scoperta del nuovo ceppo non ha fatto scattare alcun allarme.

‘Il virus manifestatosi nell’emisfero australe si è comportato come un normale virus stagionale e la variazione non sembra conferirgli una diversa virulenza né una differente velocità di circolazione. Mentre per quanto riguarda la reattività al vaccino è tutto possibile e certamente se il virus continuasse a mutare potrebbe essere necessario un aggiornamento’ ha spiegato il Professor Gianni Rezza, epidemiologo dell’Istituto Superiore di Sanità.

Ian Barr, del World Health Organization Collaborating Center for Reference and Research on Influenza di Melbourne, ha dichiarato ai media che potrebbe rendersi necessario un aggiornamento del vaccino al più presto possibile, tuttavia per ora i medici non parlano di una necessità di modificare il vaccino attualmente disponibile.

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