Avete mai sentito parlare di iperfagia? Le cause sono diverse, ma come si cura questo disturbo? L’iperfagia, o polifagia, è un disturbo del comportamento alimentare, che consiste nell’assunzione eccessiva e talvolta smisurata di cibo. Le cause del problema sono per lo più legate a disagi psicologici, che possono essere anche di natura inconscia. Per questo, per la cura, si consiglia di affidarsi agli specialisti del settore, uno psicoterapeuta, che indaga anche sull’origine del problema.
Sintomi
Quali sono i sintomi caratteristici dell’iperfagia? Non solo abbuffate notturne, ma più in generale un istinto compulsivo e incontrollato di consumare del cibo. Questo può esaurirsi durante i pasti in modo eccessivo oppure estendersi al periodo notturno, ma anche sostanziarsi in una serie di spuntini continui durante tutto il corso della giornata. Insomma, in termini di distribuzione dell’assunzione del cibo durante il corso della giornata, non si può dire molto, ciò che conta è essenzialmente la quantità di alimenti consumata quotidianamente. Ma c’è di più. Un altro sintomo tipico, che ci permette di identificare l’iperfagia, è di tipo prettamente psicologico; in questi casi, infatti, il soggetto manifesta anche un particolare senso di vergogna per il fatto di non riuscire a regolare correttamente la propria alimentazione. Non vi sono, invece, altri disturbi, come il vomito, che invece caratterizzano altri squilibri del comportamento alimentare, come la bulimia.
Cause
Le cause dell’iperfagia sono per lo più di tipo psicologico. La fame compulsava, infatti, dipende spesso da disagi, anche inconsci, che si manifestano apertamente attraverso il rapporto con il cibo. Motivazioni possibili sono: bassa autostima, incapacità e timore di relazionarsi con gli altri (cioè paura o fobia sociale), ma anche difficoltà ad accettarsi per quello che si è, sia esteriormente che caratterialmente. Ancora, la patologia può dipendere da stati d’ansia, ma anche essere legata a particolari momenti (come la sindrome premestruale) o dipendere da alcune malattie (come l’ipertiroidismo, l’ipoglicemia e il diabete). Infine, a determinare l’iperfagia edonica può essere anche l’assunzione di alcuni farmaci (come gli antidepressivi triciclici e i corticosteroidi) o altre sostanze (come la cannabis).
Cura
Per la cura della fame incontrollata si può intervenire diversamente, a seconda dell’entità del problema, ma soprattutto della causa. Se alla base ci sono malattie come il diabete o l’ipertiroidismo, si dovrà agire proprio su queste ultime. Se si tratta di una condizione psicologica, invece, legata all’ansia o alla depressione, è necessario intervenire in questo senso. Se il disturbo è lieve può bastare adottare piccoli accorgimenti di auto controllo; ad esempio si può masticare lentamente durante i pasti per aumentare il senso di sazietà. Se, invece, il problema è più serio e fuori dalla gestione del soggetto coinvolto, occorre agire con una psicoterapia mirata, che elimini soprattutto le cause della malattia.
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