Siete parte della categoria di chi lascia sempre avanzi nel piatto? Potreste soffrire di mania di autocontrollo! Il rapporto tra cibo e personalità certamente denuncia meccanismi complessi rispetto alla tendenza cui siamo soliti approcciare il mondo e molti segreti all’apparenza inesplicabili. Ora un’indagine avrebbe dimostrato il legame tra il gesto, spesso abitudinario, di lasciare resti di cibo non consumato nel piatto e la preoccupante tendenza all’autocontrollo. Secondo alcuni psicologi abbandonare l’ultimo maccherone o boccone può infatti possedere importanti spiegazioni a livello inconscio.
‘L’abitudine può essere il sintomo di una generale incapacità di godere, fino in fondo, di un piacere‘ ha spiegato Cesare Maria Cornaggia, docente di psichiatria e psicologia clinica presso l’Università degli Studi di Milano-Bicocca.
Se nutrizione e psiche possiedono legami inconsci strabilianti e spesso ancora grandemente nascosti, la relazione tra cibo e sesso è ben nota e celebrata in molte occasioni, dalla storia del cinema all’arte visiva, ma nutrirsi spesso è il sintomo preciso e rivelatore di molti lati del nostro carattere e del modo in cui poniamo noi stessi di fronte al mondo e agli altri.
La dottoressa ha continuato dicendo: ‘In questo caso il cibo non è altro che la metafora di qualcos’altro: il sesso, le piccole gioie quotidiane, i successi sul lavoro’.
Personalità e carattere e il nostro bisogno di cucinare il mondo, così come di nutrirci di esso: il cibo può essere collegato a serenità e appagamento, piuttosto che, talvolta, senso di colpa e bisogno di punirsi.
Lasciare l’ultimo sottile filo di spaghetti rivela agli altri la propria tendenza a non gratificarsi, ma anche il bisogno di controllo esasperato su se stessi, che porta il più possibile a frenare i propri istinti.
Scattano meccanismi forti di autolimitazione, motivati dall’idea di fondo che gli eccessi non facciano bene, spesso collegati a un’educazione rigida durante l’infanzia.
Non finire ciò che si ha nel piatto può nascondere il movente di un atto aggressivo: come un bambino usa questo metodo per dire alla mamma che quel cibo non gli piace, l’adulto che disdegna l’ultimo boccone, in una relazione sentimentale, di amicizia o anche in un rapporto formale, comunica inconsciamente qualcosa che non desidera accettare.
Ovviamente non sempre dietro gli avanzi nel piatto si nascondono storie cliniche e per alcuni popoli lasciare un boccone non consumato può persino essere un atto di cortesia: come nel caso degli irlandesi, che durante una cena con un ospite possedevano l’abitudine di salvare un avanzo per evidenziare quanto fossero state abbondanti le porzioni.
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