Lo stress genera fame di cibi grassi: lo sapevate? Solitamente siamo più o meno consapevoli di quanto, nei momenti di tristezza o rabbia, la nostra mano corra al frigo in cerca di manicaretti o pericolosi snacks in cui annegare l’ansia frettolosa nella golosità di un momento di gusto, ma ora una ricerca scientifica giunge a confermarlo: lo stress contribuisce a far sì che le nostre preferenze cadano sui cibi grassi o zuccheri, che sembrano supplire in maniera confortante alla carenze di diete e malumore. Forse alla base antichi meccanismi che ancora inconsapevolmente regolano il nostro corpo in maniera inconscia ma fondamentale.
Diete drastiche e un diffuso stato di stress possono portare a scompensi in un’alimentazione sana ed equilibrata.
Secondo uno studio della University of Pennsylvania, di recente pubblicato sulla rivista Neuroscience, afferma che lo stress induce a scegliere alimenti grassi.
I ricercatori hanno esaminato i livelli ormonali e il comportamento di alcuni gruppi di topi sottoposti a diete restrittive, salvo poi confrontare i dati registrati con animali con uno stile alimentare nella norma.
Dopo tre settimane, i topi a dieta hanno mostrato una perdita dal 10 al 15% del peso corporeo, tuttavia è stato registrato un notevole aumento dei livelli di corticosterone, ormone che solitamente regola i livelli di stress e i comportamenti depressivi.
Anche la ben nota sindrome del peso fluttuante, o yo-yo, che afligge tante donne, potrebbe contribuire all’ansia per un controllo delle calorie che in definitiva potrebbe portare ad abbuffate liberatorie quanto dannose per l’organismo.
Instabilità nei comportamenti alimentari, oltre a una psicologia che tende a vedere il cibo come un nemico da tenere a bada sono da evitare per il bene dell’organismo
Le basi scientifiche di questa idea si situerebbero proprio in considerazione del fatto che in questi casi il cervello sarebbe obbligato a una continua riprogrammazione dello stimolo della fame che contribuirebbe a generare uno stress profondo, tanto da causare una modifica nella struttura genetica delle aree relative alla gestione dell’ansia.
‘Questi risultati suggeriscono che la dieta non solo aumenta lo stress, rendendo più difficile seguire il regime restrittivo, ma che il cervello si può realmente riprogrammare sulla risposta allo stress emotivo e sui comportamenti futuri con il cibo’ ha spiegato Tracy Bale, che ha coordinato lo studio.
I ricercatori hanno scoperto che geni fondamentali nella regolazione dello stress e dell’alimentazione hanno cambiato struttura genetica e anche riportando topi ad un’alimentazione regolare, il mutamento sembrava essere difficile: in situazioni di stress i topolini sceglievano cibi più ricchi di grassi rispetto ai topi normali.
Se siete sovrappeso iniziate a dimagrire partendo dalla colazione, nutritevi di alimenti freschi, naturali e ricchi di verdure e frutta, cucinati in maniera semplice, evitate alimenti accattivanti ma dove a farla da padrone sono conservanti e grassi: le piccole buone abitudini contribuiscono a uno stile alimentare sano e una dieta che diventa stile di vita, senza ossessioni, né stress.