Sostituire la classica bistecca potrebbe essere l’avvio di un’ottima abitudine in fatto di stile alimentare quotidiano. Secondo una recente indagine mangiare più verdure, frutta e meno carne rossa allontana il rischio di malattie coronariche e fa bene al cuore.
Sappiamo quanto frutta e verdura influenzino positivamente la salute del nostro corpo, tanto che di recente è stata confermata la capacità di ingredienti naturali come mirtillo e thé verde di mantenere giovane il cervello, oltre che l’importanza della dieta mediterranea per allontanare malattie dell’invecchiamento come l’Alzheimer.
Ora un nuovo studio ha misurato il vantaggio delle alternative alla carne rossa per il cuore e le malattie cardiovascolari che, purtroppo, spesso mostrano di affliggere strati crescenti di popolazione.
Una recente indagine medica pubblicata da Circulation ha condotto uno studio analizzando oltre 84mila infermiere, che sono state seguite per ben 26 anni dai ricercatori della Harvard School of Public Health di Boston negli Stati Uniti nell’ambito del Nurses’ Health Study.
Sembrerebbe che scegliere fonti proteiche diverse dalla carne rossa potrebbe avere un ruolo essenziale per la salute del cuore.
Le donne che consumavano abitualmente più carne rossa (fresca o lavorata, quali salumi e insaccati) hanno presentato un rischio più elevato di malattia coronarica.
In particolare, quelle solite a mangiare più di due porzioni di carne rossa al giorno (una porzione equivale, per esempio, a un hamburger da 90 grammi) presentavano un rischio del 30% superiore rispetto a coloro che ne mangiavano meno di mezza porzione.
Sostituire una porzione di carne rossa al giorno con frutta secca a guscio (pari a 6-7 noci o 20-25 mandorle) ha comportato un rischio di malattia coronarica diminuito del 30%, mentre diminuisce del 24% con la sostituzione tramite una porzione di pesce, del 19% con una porzione di pollame e del 13% con una porzione di prodotti lattiero caseari, quali latte e yogurt, fiocchi di formaggio, o ricotta.
Una delle ipotesi formulate dai ricercatori riguarda l’elevato contenuto di ferro eme della carne rossa, che già in altri studi è risultato associato con il rischio di malattia coronarica, tuttavia potrebbero essere coinvolti anche altri fattori, quali l’elevata quantità di sodio presente nelle carni lavorate, i grassi saturi e colesterolo.
Domenico Sommariva, vicepresidente della Sezione lombarda della Società Italiana per lo Studio dell’Arteriosclerosi, ha aggiunto: ‘Anche il tipo di proteine potrebbe avere un ruolo. Si sa, per esempio, che quelle di origine animale tendono ad innalzare il colesterolo nel sangue, mentre le proteine vegetali lo abbassano e ormai si sa anche che un’alimentazione vegetariana è associata ad un rischio più basso di malattie di cuore. Tuttavia, questo spiegherebbe la differenza di rischio tra carne rossa e alimenti vegetali, ma non quella tra le carni rosse e bianche o tra carni rosse e pesce. In ogni caso, quello che importa è la conferma dell’utilità del modello alimentare mediterraneo: poca carne e più pesce, con maggiore enfasi alle fonti proteiche vegetali, come cereali, legumi e frutta secca a guscio’.
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