Michael Douglas vince la battaglia contro il tumore: durante un’intervista alla Nbc il noto attore ha dichiarato di aver sconfitto il cancro alla gola. L’artista non ha mai perso la necessaria forza d’animo e, nonostante sia dimagrito quindici chili, ha continuato a nutrire l’intensa volontà di cogliere il difficile momento nel suo cuore più doloroso e autentico e varcare la soglia della guarigione. Non resta che augurare al forte Michael Douglas una serena convalescenza, sperando che il suo cammino attraverso la guarigione resti un esempio e un motivo di ispirazione per i molti che ogni giorno combattono contro la malattia.
‘Ho 66 anni. Sono fortunato perché ho una mamma di 88 anni. Mio padre ne ha 94. Mi sento a posto con questo patrimonio genetico’ ha raccontato Michael Douglas parlando della malattia che l’ha colpito alla gola.
L’attore ha spiegato: ‘Per me si tratta di un terzo atto. Diventi un po’ più consapevole del tuo tempo e di come decidi di impiegarlo. All’improvviso l’affetto da parte della mia famiglia, dei miei amici e dei miei fans mi ha colpito ad un livello molto più profondo di quanto avessi mai potuto immaginare. La malattia mi ha fatto apprezzare quanto siano preziosi i buoni amici e la famiglia. Non che prima li trascurassi. Si tratta di un sentimento molto più profondo.
Dopo cinque mesi dalla diagnosi di un cancro alla gola, Michael Douglas può affrontare l’alba dopo la battaglia con un sorriso: la sua guarigione inevitabilmente porta una luce di speranza a tutti coloro che ogni giorno combattono una malattia, piccola o grande che sia.
La moglie di Michael Douglas Catherine Zeta Jones negli ultimi mesi aveva accusato i medici di una diagnosi tardiva: certamente, nonostante il dorato mondo hollywoodiano circondi la famiglia di Duglas di fortuna, il mondo della medicina rimane argomento difficile per chiunque.
Se recenti ricerche hanno studiato come avere fede in Dio possa allungare la vita dopo un trapianto, così come pregare o in generale scoprire una forza, dentro o fuori di noi, che possa fungere da tramite di comprensione per superare la malattia, certamente possiamo dire che rimanere aperti alla possibilità di guarigione, guidati da una volontà di energia incolmabile oltre che la strenua fiducia nel futuro, possa contribuire in maniera decisiva per i tanti che ogni giorni si interrogano sulla propria malattia e per Michael Douglas, nominato nel 1998 Messaggero di Pace dal segretario delle Nazioni Unite Kofi Annan e oggi all’inizio di un nuovo capitolo della vita.
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