La miopia progressiva, detta anche miopia maligna, è sostanzialmente una miopia che aumenta con il passare del tempo fino a causare, nelle forme più gravi, conseguenze irreversibili per gli occhi. Il sintomo più comune associato alla miopia progressiva è la costante perdita di visione. Come per la classica miopia, il difetto consiste nella difficoltà di mettere a fuoco la visione da lontano, mentre quella ravvicinata presenta una buona qualità. Questo tipo di malattia dell’occhio viene misurata in diottrie, e si parla di miopia progressiva quando queste aumentano senza fermarsi con il passare del tempo. I casi più gravi possono anche risultare non operabili.
Per quanto riguarda la sua diffusione, la miopia è maggiormente diffusa in Asia, nell’estremo oriente, con cinesi e giapponesi quelli maggiormente colpiti. Nel mondo occidentale, invece, questo disturbo della vista si presenta nel 20% della popolazione. Di solito, nei casi più comuni, le diottrie sono comprese tra 1 e 6.
Le cause della miopia progressiva sono da ricercare principalmente nel bulbo oculare più lungo del normale, della curvatura della cornea o del cristallino maggiore dello standard o da un potere refrattivo del cristallino più forte.
In genere essa si sviluppa in tenera età e progredisce senza fermarsi fino ai venticinque anni, con la possibilità di andare anche oltre.
La distinzione delle miopie viene fatta a seconda delle diottrie, per cui avremo le forme lievi (che arrivano a quattro diottrie), quelle medie (che raggiungono le otto diottrie) e quelle elevate (che superano le otto diottrie). Un’altra distinzione importante è quella fra miopia fisiologia e patologica, che poi altro non è che la miopia progressiva.
Nel primo caso, il più comune, si presenta una mancanza di proporzione fra il potere refrattivo del bulbo assiale e la sua lunghezza assiale. La miopia patologica, invece, è causata dai diametri oculari in costante aumento.
Il sintomo più facilmente riscontrabile in un soggetto miopie (sia che si tratti di miopia progressiva o classica), è la riduzione della vista da lontano, influenzata dalla distanza di messa a fuoco sulla retina. In un paziente affetto da 4 diottrie, ad esempio, la distanza focale è di 25 centimetri, per cui vedrà abbastanza bene gli oggetti posti fino a tale distanza dagli occhi.
Maggiori sono le diottrie, minore è ovviamente la distanza di messa a fuoco, per cui nelle situazioni estreme è necessario portare gli oggetti a pochi centimetri dagli occhio per vederli senza lenti o occhiali.
Nel caso della miopia progressiva, il sintomo più eloquente è la perdita rapida e continua della vista sin dall’età adolescenziale. In questo caso anche l’intervento laser non è risolutivo, perché resterebbe sempre il problema legato alle complicazioni della retina.
Uno dei miti da sfatare su eventuali complicanze è quello della cecità: il soggetto affetto da miopia progressiva non diventa cieco, ma avrà sempre dei problemi legati alla retina, il cui distacco è probabile nei casi più acuti.
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