Morbo di Graves: quali sono i sintomi, le cause, le cure e le conseguenze? La sindrome o morbo di Basedow-Graves è un’infiammazione della tiroide di tipo autoimmune, che a sua volta provoca ipertirodisimo. Anche in questo caso, dunque, si assiste alla formazione del cosiddetto “gozzo”, una protuberanza che coinvolge talvolta in modo parecchio evidente il collo. Per attenuare i sintomi della malattia, invece, si ricorre, nella maggior parte dei casi, ad una terapia farmacologica. Ma, quali sono i sintomi da cui riconoscere il morbo di Graves?
Sintomi
I sintomi, in questi casi, sono quelli simili ad altre patologie che interessano la tiroide. Anche questa sindrome, tra l’altro, comporta un’eccessiva produzione di ormoni tiroidei (T3 e T4) e quindi i sintomi sono più che altro simili a quelli dell’ipertiroidismo. Essi sono:
– infiammazione e secchezza del bulbo oculare (che tende a divenire sporgente);
– formazione del caratteristico gozzo (protuberanza nella zona del collo);
– depressione, ansia e sbalzi d’umore;
– tachicardia;
– sudorazione eccessiva;
– accelerazione del metabolismo e quindi perdita di peso con aumento dell’appetito;
– ciclo mestruale irregolare o assente;
– insonnia;
– vampate di calore.
Cause
Il morbo di Graves è una malattia autoimmune; questo significa che è originato da un’alterazione del sistema immunitario. Questo produce degli anticorpi che attaccano la tiroide portandola ad una iperpoduzione di ormoni (T3 e T4).
Cure e conseguenze
Se non curata, la sindrome di Graves porta agli stessi sintomi e alle stesse conseguenze dell’ipertiroidismo. Il trattamento per il morbo di Graves è, comunque, di tipo farmacologico. I farmaci, infatti, vanno ad inibire la iper produzione degli ormoni T3 e T4 causata dalla malattia. Qualora questa terapia non dovesse avere successo si interviene, eventualmente, con un’asportazione totale della ghiandola; la produzione di ormoni, poi, verrà integrata da una terapia ormonale sostitutiva. Un’alternativa all’intervanto resta, però, anche l’ablazione, cioè la irradiazione della ghiandola con lo iodio 131. Va anche ricordato – e questo a scopo preventivo per quasi tutte le patologie della tiroide – che, alle nostre latitudini, è fondamentale l’utilizzo del sale iodato. La nostra dieta, infatti, è particolarmente povera di questo minerale che è, invece, fondamentale per il benessere di questa ghiandola che, tra l’altro, regola anche il metabolismo portando alla diminuzione o all’aumento di peso. Se si hanno sospetti di malattie della tiroide, infine, ci si può far prescrivere gli opportuni esami del sangue.
Foto tratta da Pixabay
L’Alto Adige è il luogo ideale per una vacanza autunnale o invernale in territorio altoatesino.…
Con l’avvicinarsi del Natale, la ricerca del regalo perfetto per lui diventa una priorità. I…
Esaminare gli accessori Tommy Hilfiger non è solo un'occasione per scoprire stile e qualità, ma…
La salute dei capelli è una preoccupazione comune che può essere influenzata da vari fattori,…
Quando si parla di calzature, Adidas rappresenta da sempre uno dei marchi più innovativi e…
Le problematiche legate al concepimento sono molto diffuse. Per dare qualche numero, in Italia riguardano…