La sindrome delle gambe senza riposo, è una malattia neurologica che comporta l’incessabile ed incontrollabile voglia di muovere le gambe. E’ una patologia scoperta da poco, è nota infatti solo dagli anni ’80 anche se una prima descrizione in letteratura risale al 1945. Colpisce in media il 10% della popolazione, a partire dai 45 anni anche se prime avvisaglie si hanno molto prima e sono noti dei casi rari anche tra i bambini. E’ più frequente tra le donne. Muovere di continuo le gambe, può risultare imbarazzante in taluni contesti, ma al di fuori di questo comporta difficoltà nel dormire con tutta una serie di conseguenze immaginabili, come la stanchezza cronica e la sonnolenza diurna. Saperne riconoscere i primi sintomi è dunque importate.
Sindrome delle gambe senza riposo, i sintomi
Il sintomo principale di questa malattia è chiaramente il bisogno di muovere le gambe, senza riuscire a controllarsi, anche in seguito a sensazioni di bruciore, formicolio, prurito, dolore, ecc; questa esigenza aumenta nei periodi di riposo ed inattività, e la sera e la notte. Nei casi estremi i movimenti non permettono neppure di camminare o stare in piedi (con le ginocchia che si piegano ad esempio). Tale sintomatologia può durare pochi minuti o alcune ore, e si manifesta periodicamente. A volte sono colpite anche le braccia. Il paziente affetto da questa sindrome soffre anche di insonnia cronica nell’80% dei casi.
Sindrome delle gambe senza riposo: cause e diagnosi
La causa rimane sconosciuta nella maggior parte dei casi anche se sappiamo che comporta un deficit di dopamina nel cervello (come il Parkinson) ed è riconducibile a volte ad una predisposizione genetica di famiglia. Possono concorrere alcuni fattori come malattie croniche (diabete e artrite reumatoide ad esempio), la carenza di ferro (che incide sulla produzione di dopamina), di acido folico, nelle donne la gravidanza ed in generale la caffeina ed alcuni farmaci. La diagnosi avviene tramite la valutazione dei sintomi e a volte una polisonnografia a cui si possono abbinare test ematici.
Sindrome della gambe senza riposo in gravidanza
La gravidanza può dunque essere un fattore scatenante soprattutto nel terzo trimestre secondo quanto hanno evidenziato alcuni studi scientifici. Addirittura, durante la gestazione questo disturbo arriva a colpire il 25-30 delle donne. Per fortuna in tali casi, così come è arrivata la sindrome delle gambe senza riposo se ne va subito prima del parto. Non chiare le motivazioni: si ipotizza l’aumento degli estrogeni in grado di ridurre la produzione di dopamina. Oppure il fisiologico deficit di ferro o di acido folico di questo periodo. In tali casi la patologia si allontana con più difficoltà e se non si interviene può diventare cronica.
Sindrome delle gambe senza riposo, cure e rimedi
Non esiste una cura specifica per questa malattia se non quella per le cause che la determinano (come nel caso dell’anemia da carenza di ferro), ma si può in qualche modo intervenire sui suoi effetti: i medici, una volta effettuata una diagnosi possono prescrivere farmaci in grado di ridurre i movimenti involontari durante la notte: è il caso dei dopaminergici, da assumere in dosi nettamente inferiori rispetto al Parkinson, oppure anticonvulsivi o sedativi. Se i sintomi sono forti ed accompagnati da dolore si possono usare anche analgesici narcotici. Il tutto sotto controllo medico. Tra i rimedi naturali e/o complementari più noti, la digitopressione ed alcune pratiche yoga per il rilassamento, ma anche piante medicinali ed omeopatia. Il tutto con lo scopo di un buon sonno ristoratore, altrimenti impossibile.
Foto: Rox More per Flickr