Tampone vaginale: quando farlo e come si esegue? Molte donne si saranno ritrovate a dover effettuare un tampone vaginale presso il proprio ginecologo o, su commissione di quest’ultimo, anche a casa. Il tampone vaginale è semplice, sicuro, indolore e permette di diagnosticare un’infezione (fungina o batterica, ad esempio) agli organi genitali femminili. Ma quando eseguirlo e come?
Tampone vaginale, quando farlo
Il tampone vaginale dovrebbe essere seguito ogni volta che si sospetta un’infezione agli organi genitali femminili. In genere il ginecologo lo consiglia quando si presentano alcuni sintomi particolari, spesso associati proprio alle vaginiti di vario tipo; perdite più abbondanti del solito, magari maleodoranti, dolore durante i rapporti sessuali, prurito e senso di pesantezza al basso ventre sono i più comuni. Una volta prelevata la piccola quantità di secrezione vaginale, grazie al tampone, questa viene esaminata in laboratorio e permette di individuare il responsabile patogeno della vaginite; potrà trattarsi, tra gli altri, di Escherichia coli o Trichonomas, di Clamidia o spesso di Candida. Nessuna preoccupazione deve destare invece la presenza di lattobacilli, naturalmente presenti nell’ambiente vaginale. Infine, come tutti gli esami di laboratorio, anche il tampone vaginale, può risultare negativo e in questo caso indicherà semplicemente un’assenza di infezioni a livello genitale. Insomma, in questo caso si può stare tranquille! Una volta eseguito il tampone vaginale e individuato l’agente patogeno responsabile, il ginecologo può agire in modo mirato prescrivendo le cure più opportune, antifungini o antibiotici sono quelli più utilizzati in questi casi. Va ricordato poi che spesso il tampone vaginale viene eseguito anche durante la gravidanza, insieme al tampone rettale, per verificare eventuali infezioni e curarle prima che possano arrecare danno alla mamma o al bambino. In particolare, in questo caso, il tampone vaginale si rende necessario per scoprire la presenza dello streptococco beta-emolitico, un microrganismo che non dà sintomi, ma che potrebbe infettare il neonato durante il parto.
Tampone vaginale, come si esegue
Il tampone vaginale si effettua generalmente dal ginecologo, sdraiate sull’apposito lettino, con le gambe divaricate. Il medico inserisce in vagina un cotton fioc alla profondità di circa 5 cm (per questo il tampone vaginale si può effettuare anche su una donna vergine), facendolo ruotare delicatamente, in modo da raccogliere le secrezioni da analizzare in laboratorio. Per effettuare il tampone vaginale la donna dovrà però osservare qualche semplice regola per non compromettere o rendere inutile il test. In particolare è consigliato segnare l’esame in una data lontana almeno di qualche giorno dalle mestruazioni, astenersi dai rapporti sessuali nelle 24 ore precedenti, astenersi da bagni e igiene intima il giorno della visita e sospendere tutte le eventuali cure locali(con ovuli, creme ecc).
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