La trombosi è una patologia che consiste nella formazione di trombi, ovvero coaguli di sangue, nei vasi sanguigni. Il trombo, che può formarsi in qualsiasi parte del sistema circolatorio, ostacola la normale circolazione, causando nei casi più gravi infarti e ictus. Esistono due forme di trombosi, distinte in base al tipo di vaso coinvolto, la trombosi arteriosa e quella venosa. Quest’ultima è la più diffusa, colpisce principalmente gli arti inferiori e si divide a sua volta in due tipologie, la trombosi venosa profonda (TVP) e la trombosi venosa superficiale. Scopriamone nel dettaglio le cause e i sintomi.
Cause
Le cause della trombosi sono rappresentate da un’alterazione dell’equilibrio che regola la coagulazione del sangue. A determinare ciò concorrono diversi fattori, come danni alla parete interna dei vasi sanguigni, stasi del normale flusso sanguigno, tendenza del sangue a coagulare troppo. Si è inoltre constatato che il rischio di trombosi è maggiore nelle persone sedentarie, in quelle colpite da malattie cardiache e infine nelle persone anziane. In ultimo possono influire sul rischio trombosi anche fattori quali l’assunzione di pillole anticoncezionali come quelle al drospirenone, la gravidanza, le terapie ormonali e l’ereditarietà.
Sintomi
Solitamente nello stadio iniziale della trombosi non si manifestano sintomi particolarmente fastidiosi, col passare del tempo invece si iniziano ad avvertire dolore e gonfiore nella zona colpita, che talvolta assume un colore bluastro o tendente al rosso. Può anche capitare di avvertire una sensazione simile a quella di un crampo che non passa. In tutti questi casi è opportuno segnalare immediatamente i sintomi al medico, in modo tale da riconoscerla in tempo.
Tipologie
Esistono due tipologie di trombosi: arteriosa, se il coagulo di sangue si forma all’interno di un’arteria, e venosa, se esso si forma in una vena. Sono molteplici le malattie classificabili nell’ambito della trombosi venosa: anzitutto la trombosi venosa profonda (DVT), detta anche flebite o tromboflebite (questo termine usato molto in passato, oggigiorno identifica solo i processi trombotici che interessano le vene superficiali degli arti inferiori e superiori), che consiste nella formazione di un coagulo all’interno di una vena profonda, e che si manifesta con sintomi quali gonfiore, dolore e rossore. Nella categoria della DVT si annoverano la trombosi portale, che comporta l’occlusione della vena porta e che è solitamente causata da patologie quali pancreatite, cirrosi e diverticolite, la trombosi renale, la trombosi giugulare, la sindrome di Chiari, la malattia di Paget-Schroetter, e la trombosi cerebrale. Quest’ultima consiste nell’occlusione di un vaso cerebrale da parte di un coagulo di fibrina, piastrine e globuli rossi, che solitamente si struttura su una lesione aterosclerotica già esistente. Seguono la trombosi emorroidaria, patologia benigna che comporta tumefazione rossastra dolorosa, e la trombosi polmonare, che si origina quando parte del trombo dalla gamba giunge sino al polmone con conseguenze spesso molto gravi. Infine annoveriamo la trombosi oculare o retinica, patologia che può aver origine da un’occlusione parziale o totale di un vaso arterioso o venoso della retina dell’occhio.
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