Per vivere a lungo e bene, in salute, godendosi la tranquillità di una terza età senza troppi acciacchi, il segreto è riposto principalmente nella cura della propria flora batterica. I batteri assumono quindi un ruolo fondamentale e rappresentano un surrogato dell’elisir di lunga vita. Non faranno vivere in eterno, ma aiutano l’organismo ad invecchiare più lentamente e con meno problemi fisici. L’alimentazione risulta dunque fondamentale, come hanno dimostrato dei ricercatori dello University College di Cork, nella Repubblica d’Irlanda. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista Nature.
Il rapporto tra cibo e batteri è la chiave di volta
La presentazione della ricerca è avvenuta nell’ambito del Forum scientifico European Science, tenutosi a Dublino. L’ipotesi riguarda il collegamento tra il cibo che viene consumato e i differenti batteri che si trovano nel nostro intestino.
La flora batterica nelle persone anziane si presenta più debole e meno stabile rispetto a quella delle persone giovani, per cui preservarla e assicurarsi che ‘non perda colpi’ è fondamentale.
Lo studio
La ricerca ha preso come campioni su cui effettuare dei test, 178 persone anziane, di età superiore a 65 anni, ma con un massimo di 78. La selezione, oltre che per età, è avvenuta anche in base al luogo in cui si trovavano, cioè un ospedale, la propria casa, durante un ricovero breve, in una comunità di riposo.
È importante sottolineare che nessun paziente era sotto antibiotici, che sono famosi per provocare alterazioni di varia entità alla flora batterica.
I risultati
Alla fine sono state riscontrate delle differenze notevoli nella qualità della flora intestinale, corrispondenti ai diversi tipi di dieta.
Il divario maggiore si è riscontrato tra le persone che vivevano in casa e quelle che erano in degenza lunga in ospedale (oltre le sei settimane). Le primi presentavano una flora batterica più varia e in salute rispetto agli altri, grazie ad un’alimentazione sana, equilibrata e soprattutto varia.
In sintesi un basso contenuto di grassi e un buon apporto di fibre contribuiscono a mantenere longeva la flora batterica, con un conseguente impatto positivo su tutto l’organismo, che può mantenersi giovane più a lungo.
Modificare la dieta i batteri intestinali variano, mutano, e il processo dovrebbe richiedere circa un anno.