Calendario Pirelli 2013: niente nudi ma donne incinte

Calendario Pirelli 2013
Calendario Pirelli 2013

Il calendario Pirelli 2013 sarà decisamente diverso da tutti gli altri, niente ragazze nude ma donne incinte davanti l’obiettivo di uno dei calendari più attesi ogni anno. Niente bikini o pose sexy, ma donne nel pieno della loro femminilità: donne in gravidanza che mostrano il pancione. Una svolta di stile non indifferente per Pirelli, su Vanity Fair in edicola dal 18 luglio sono state pubblicate tutte le novità sul nuovo calendario. Prima modella con pancione: Adriana Lima.

La scelta di questa svolta di stile per il calendario Pirelli è stata di un fotografo che non viene dal mondo della moda, è Steve McCurry, che ha collezionato premi per i reportage in aree di conflitto come Iran, Iraq, Golfo Persico, Beirut, Cambogia. Il calendario Pirelli 2013 è stato già soprannominato il ‘calendario dell’anima‘, le protagoniste saranno 11 donne impegnate nel sostegno a Fondazioni, Ong e progetti umanitari.

Si tratta di un calendario che ha deciso di spogliarsi delle convenzioni e che finalmente dà voce a qualcosa di più reale e di certo molto più femminile di una donna con le labbra semi aperte in mise succinte. La maternità, le forme della donna incinta, il volto di una donna che sta per mettere al mondo una nuova vita, cosa c’è di più puro, di più sincero e di più bello?

Tra le modelle che hanno posato per il calendario Pirelli 2013 ci sono anche l’italiana E. S. e le brasiliane Isabeli Fontana e Adriana Lima, prima donna a posare per Pirelli con pancione ben in vista.

La location d’eccezione per il calendario dell’anno prossimo sarà Rio de Janeiro, gli scatti sono stati fatti tra quartieri storici come Santa Teresa alle favelas dove vivono quasi un milione e mezzo di persone, la natura selvaggia che ostinatamente invade l’habitat di una citta’ simbolo. Scegliere Rio de Janeiro come location per la Pirelli è stato significativo perchè si tratta di una città in costante crescita che ospiterà i Mondiali di calcio nel 2014 e nel 2016 l’Olimpiade.

Staremo a vedere le immagini intanto esultiamo anche noi del fatto che la maternità possa essere sempre più spesso vista come un simbolo di femminilità e non come un difetto da nascondere, perchè nella nostra Italia non di rado la società bolla le gravidanze senza il dovuto rispetto.

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