Di solito quando pensiamo allo Yoga le associazioni che ci vengono in mente sono quelle di meditazione, ricerca interiore, filosofia, tutti concetti in qualche modo ‘statici‘. Non a caso se ci dobbiamo raffigurare mentalmente una persona nell’atto di fare Yoga tendiamo a immaginarla seduta, a gambe incrociate e mani giunte.
Oggi però lo Yoga ha conosciuto una forma di evoluzione e attraverso speciali programmi di allenamento è diventato dinamico. Si chiama Yoga dynamic e si tratta di una forma creativa di Hatha Yoga che combina i principi dell’ Astanga e dello Iyengar Yoga. Una disciplina non solo atta a favorire la meditazione, ma anche fisicamente molto impegnativa.
La caratteristica principale dello Yoga dinamico è l’esecuzione in sequenza delle posture, che vengono fuse l’una con l’altra mediante dei movimenti detti di transizione e la sincronizzazione del respiro. In questo modo, si crea un flusso continuo di posizioni yoga che consentono l’allenamento equilibrato di tutte le parti del corpo.
Ma come si pratica lo Yoga dynamic? Dopo un breve riscaldamento, il programma si articola in quattro momenti: cardio: con sequenze studiate per creare calore corporeo, allungare i muscoli principali e muovere le articolazioni (rafforzando il baricentro e la parte superiore del corpo); forza: con sequenze studiate per sviluppare forza e flessibilità nelle gambe ma anche nel busto e nelle spalle; equilibrio: con sequenze che partono in modo dinamico per preparare il corpo a raggiungere la posizione (le posizioni eseguite su una gamba sono particolarmente indicate per rinforzare i muscoli stabilizzatori più piccoli dei piedi) e flessibilità: con sequenze focalizzate su tendini, zona lombare e anche e rotazione della colonna vertebrale.
Il corretto allineamento del corpo è fondamentale nella pratica dello Yoga dinamico. Il peso della persona deve essere ben distribuito e scaricato in modo uniforme. In ogni postura occorre quindi controllare la posizione e l’allineamento di ciascuna parte del corpo ed eventualmente correggerli, in modo da essere in perfetto equilibrio. Estendendo la colonna, infatti, aumenta lo spazio tra le vertebre e si acquisisce maggiore movimento. Per supportare completamente la colonna, bisogna coinvolgere tutti i muscoli, ai quali si deve insegnare a lavorare in armonia gli uni con gli altri.